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Rider sfregiato da un ragazzino albanese: "Mi ha chiamato soltanto Salvini", lo strano silenzio della sinistra

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Michele Dal Forno, 21 anni, è il rider che è stato sfregiato da una pugnalata al volto sferrata da un ragazzino albanese per essere intervenuto in difesa di una ragazza in difficoltà. Stava consegnando le pizze nella sua zona a Verona quando ha deciso di intervenire: “Non potevo far finta di nulla - ha raccontato a Il Giornale - se le fosse successo qualcosa di brutto non me lo sarei potuto perdonare”. Il gesto di grande senso di responsabilità civile gli è però costato una ferita bruttissima che dal naso arriva fino alla tempia. 

 

 

L’unico politico che si è interessato al caso è stato Matteo Salvini, che lo ha chiamato e gli ha dedicato anche un post sui social: “Un esempio di senso civico che è di ispirazione, bello sapere che ci sono ragazzi come Michele. Per lui gara di solidarietà, raccolti già 50mila euro per le spese mediche e legali. Oggi il sindaco di Verona lo riceverà per il ringraziamento della città”. Nessun altro si è invece fatto sentire con lui: “Come mai? Forse perché il mio aggressore è di origine albanese - ha dichiarato a Il Giornale - se fosse stato il contrario, la vittima straniera e l’aggressore italiano, avrebbero chiamato in tanti. Mi dispiace dirlo ma è così”. 

 

 

Poi il rider 21enne ha ricostruito i fatti di quella sera: “Erano più o meno le otto e mezza di sera. Stavo tornando al motorino quando ho visto una scena che non mi piaceva affatto: c’era questa ragazza, che conosco di vista, accerchiata da due ragazzini. Litigavano. Lei aveva un’aria spaventata, così mi sono avvicinato e ho semplicemente chiesto cosa stesse succedendo. Uno dei due aveva le mani in tasca, è arrivato a un metro da me e mi ha sferrato un fendente: un colpo secco. Lì per lì credevo fosse un pugno, mai avrei pensato a una coltellata in faccia”. 

 

 

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