Maria Giovanna Maglie contro il coprifuoco: "Questo è il vero sequestro di persona". Perché Roberto Speranza va fermato
Matteo Salvini non è il solo a dover rispondere per sequestro di persona in tribunale. Per Maria Giovanna Maglie, più che il leader della Lega, a dover rispondere dell'accusa dovrebbero esserci il governo. O meglio, la parte rigorista di questo. Tutta colpa ancora una volta del coprifuoco. "Avviso a solerti pm e avvocati ambiziosi - cinguetta al vetriolo la giornalista -. Coprifuoco fino a tutto luglio alle 22 è obiettivamente sequestro di persona di un popolo e di una nazione". Il riferimento è palese: il leader della Lega è stato rinviato a giudizio qualche giorno fa dal gup del Tribunale di Palermo per fatti risalenti all'estate del 2019, quando ancora era ministro degli Interni. All'epoca il numero uno del Carroccio rifiutò per 19 giorni lo sbarco di 163 migranti a bordo della Open Arms. Tra le motivazioni la possibilità data alla ong, ma rifiutata, di arrivare a Madrid.
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19 giorni e non un anno e mezzo. Proprio per questo la Maglie si appella a chi vuole fare ricorso all'esecutivo e, in particolare al ministro della Salute. È lui, Roberto Speranza, a capo del dicastero impegnato nella gestione della pandemia, a imporre chiusure su chiusure agli italiani. Tanto per la giornalista dal finire per incappare "nel sequestro di persona". Un anno e mezzo non è poco. Di certo molto più dei giorni che hanno portato Salvini a processo.
Anche Franco Bechis la pensa così. Il direttore del Tempo ha già chiesto di processare Luciana Lamorgese. La sua colpa? Aver privato della libertà i migranti della Open Arms. Dopo i famosi 19 giorni sono finiti in un hotspot, dove molto di loro hanno riacquisito la possibilità di muoversi dopo addirittura 101 giorni. "A processo dunque dovrebbe finire pure la Lamorgese - è la sua conclusione -, rischiando una pena cinque volte superiore a quella del suo predecessore".