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Beppe Grillo, Parvin Tadjk e il figlio Ciro accusato di stupro: "Solo un particolare", la difesa che farà infuriare mezza Italia

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"Solo un particolare". Parvin Tadjk, compagna di Beppe Grillo e madre di Ciro, indagato per stupro di gruppo ai danni di due giovanissime ragazze di Milano, risponde a Maria Elena Boschi e a chi ha accusato il comico e fondatore del M5s di insensibilità. Grillo padre, lunedì pomeriggio, ha pubblicato sui social un video in cui per difendere Ciro dalle accuse sembra sminuire quanto accaduto nella sua villa in Sardegna nell'estate di due anni fa, nella stanza accanto alla quale riposava proprio Parvin, che interrogata dai magistrati ha detto di non essersi accorta di nulla. Più volte intercettata nel corso dell'inchiesta, la madre di Ciro avrebbe sempre sostenuto di non aver sentito nulla di strano. "C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi - spiega ora -, dove si vede che lei è consenziente".

 

 

 

 


La stessa versione ribadita da Beppe, sia pure con modi decisamente più bruschi: "Vi siete resi conto che non è vero niente che c'è stato lo stupro. Perché una persona stuprata la mattina, al pomeriggio fa kitesurf e dopo 8 giorni fa la denuncia vi è sembrato strano. Bene, è strano". Proprio sul passaggio relativo al ritardo nella denuncia Grillo è stato attaccato duramente da molte parlamentari, da destra a sinistra. Per la Tadjk, quello, è però "solo un particolare", quel che conta è ciò che ha chiarito il compagno: "C'è tutto il video, passaggio per passaggio, si vede che è consenziente, si vede che c'è il gruppo che ride, che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano col pis***o così perché sono 4 cog***i, non 4 stupratori e io sono stufo perché sono due anni".

 

 

 

 

"Che Beppe Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso", era esplosa la Boschi, di Italia Viva, poche ore dopo quel video. "Quando dice che la ragazza che ha denunciato il figlio per stupro è sostanzialmente una bugiarda perché ha impiegato 8 giorni a denunciare, fa un torto a tutte le donne vittime di violenza. Perché forse Beppe Grillo non sa il dolore che passa attraverso quelle donne che spesso non impiegano giorni ma settimane per trovare il coraggio di denunciare e superare anche magari la vergogna e l'angoscia". Più o meno quanto ammesso anche da una deputata grillina, Federica Daga, a sua volta vittima di violenza in passato: "Quasi non riesco a commentare ciò che ha detto. Ho avuto una relazione con una persona violenta per un breve periodo e per elaborare quanto era successo ci ho messo sei mesi, poi ho denunciato".

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