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Vittorio Sgarbi contro Roberto Speranza: "Basta prese per il c***, ecco cosa gli ho scritto in privato"

Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi ha rilasciato una lunga intervista a Il Giornale sul tema delle riaperture graduali che avverranno dal 26 aprile in poi. Mario Draghi ha parlato di “rischio calcolato”, ma la road map del governo non convince il noto critico d’arte, che domenica è sceso in piazza al fianco dei manifestanti dell’associazione ‘Io apro’. “Non vogliamo prese per il c*** e finzioni - ha dichiarato a Il Giornale - anche se io ho considerazione del merito e delle capacità del mio amico Draghi, di fatto ci sono molte cose poco chiare. Poi bisogna assicurarsi che non tornino indietro perché se continuano con questa finzione delle zone gialle, rosse e verdi”. 

 

 

Poi Sgarbi ha parlato di Roberto Speranza, il grande ‘nemico’ delle riaperture: “In conferenza stampa ha ripetuto quello che dico io da tempo, che all’aperto non ci si contagia. È quello che io dico da un anno, l’ho detto più di tutti, che all’aperto si può andare tranquillamente senza mascherina, che portare la mascherina all’aperto è dannoso, e che il pericolo maggiore per contrarre questo virus è al chiuso”. Inoltre il deputato del gruppo Misto ha svelato che ha avuto modo di parlare con il ministro della Salute negli scorsi giorni: “Sì, ci siamo sentiti”. 

 

 

E cosa gli ha scritto? “Che ho grande simpatia per lui ma l’avrei voluto più coraggioso. O, meglio, capace di infondere Speranza. Cioè se stesso. Non paura e disperazione”. Infine Sgarbi ha sottolineato che gli unici che hanno lavorato quest’anno sono i parlamentari: “E a rischio della vita. Noi siamo andati in Parlamento tutte le settimane senza essere vaccinati, perché la politica fa schifo ed essendo Montecitorio esattamente come un teatro. Allora o aprono i teatri e rimane aperta Montecitorio o chiudono i teatri e chiudono Montecitorio”. 

 

 

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