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Michel Murgia condannata a risarcire l'ex casa editrice: "Romanzo mai finito". La stangata: quanto deve pagare

 Michela Murgia

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Michela Murgia è stata condannata in appello, da lei richiesto, per non aver onorato il suo contratto con una casa editrice sarda.  Dopo la sentenza di primo grado del Tribunale Civile di Nuoro del febbraio 2019, la Corte d' Appello di Sassari, riporta il Giornale, ha respinto il ricorso presentato dalla scrittrice di Accabbadora in relazione alla vicenda incentrata sull'inadempienza contrattuale nei confronti della casa editrice Il Maestrale. Secondo il Giudice, la Murgia non ha finito e pubblicato il romanzo Spirito di Corpo, nonostante fosse già stato prenotato nelle librerie e pubblicizzato durante il Salone del libro di Torino nel 2011.

 

 

Dopo essere stata condannata a pagare 18mila euro più interessi e spese legali, per un totale di circa 23mila euro, la scrittrice aveva presentato ricorso in appello. E a Sassari, la Corte presieduta da Maria Teresa Spanu ha invece confermato la sentenza di primo grado. Quindi la Murgia dovrà risarcire la casa editrice sarda Il Maestrale. 

La Murgia è proprio in questi giorni al centro di una polemica perché a DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7, martedì 6 aprile, ha attaccato il generale Paolo Figliuolo, nuovo commissario all'emergenza coronavirus per il piano vaccinale.

 

 

Commentando alcune frasi pronunciate da Figliuolo - "Daremo fuoco a tutte le polveri"; "Nuovo fiato alle trombe"; "Svolta o perderemo tutto"; "Chiuderemo la partita" - la scrittrice ha dichiarato: "Probabilmente da un uomo che viene da un contesto militare non ci si può che aspettare un linguaggio di guerra. Mi domando se questo linguaggio sia quello giusto da utilizzare con chi non è militare, ovvero tutto il resto del Paese. A me personalmente spaventa avere un commissario che gira con la divisa, non ho mai subito il fascino della divisa".

 

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