CartaBianca, Massimo Cacciari e il terrore per AstraZeneca: "Chi c'è dietro davvero", un'accusa pesantissima
Giri di parole, sconti, peli sulla lingua? Come sempre con Massimo Cacciari stanno a zero. E lo dimostra il suo vulcanico intervento a CartaBianca, il programma di Bianca Berlinguer in onda su Rai 3 martedì 6 aprile. A tenere banco nella trasmissione, ovviamente, è la pandemia, coronavirus, polemiche e vaccini. E il professore ed ex sindaco di Venezia, ovviamente, ne ha per tutti.
Si parte dai ritardi, clamorosi, che stanno ormai da mesi azzoppando la campagna vaccinale in Italia. "In molte regioni, tra cui quella in cui risiedo, per le prossime settimane e i prossimi mesi è impossibile prenotarsi per il vaccino - premette Cacciari -. Mario Draghi purtroppo non ha migliorato la situazione. Tutte le promesse sulle quantità di vaccinazioni sono saltate", ha tagliato corto mettendo subito in evidenza le responsabilità e le false promesse del premier.
E ancora, contro il presidente del Consiglio: "Non ho visto un cambio di marcia da parte di Draghi nel rapporto con le regioni e nella strategia per le somministrazioni. La cosa che mi preoccupa di più è l’estremo ritardo con cui si affrontano le conseguenze economiche e sociali della pandemia", insiste Cacciari.
"Io per loro posso anche crepare". Cacciari fuori controllo: mai così violento con Conte e Draghi
Quindi, il professore ragiona sulla psicosi sui vaccini, in particolare sul siero AstraZeneca, e individua chi sono i veri responsabili di questa situazione: "La paura dei vaccini? Non è colpa degli scienziati ma dei politici che non fanno informazione corretta. Adesso anche se uno scienziato venisse a dirci che c’è un caso su 10 miliardi, la gente sarebbe comunque spaventata. È diventato il bar sport", rimarca sfiduciato.
Infine, un passaggio sugli scontri avvenuti poche ore prima a piazza Montecitorio, dove imprenditori e ristoratori esasperati si sono riversati in piazza, arrivando anche allo scontro con la polizia: "Continuano a venir fuori tutte le disfunzioni burocratiche di questo Paese. Teniamo tutto chiuso ma un terzo del Paese è alla canna del gas. Queste persone non vivono d'aria", conclude Cacciari mostrando di capire le ragioni della protesta.