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Cartabianca, Paolo Mieli contro il governo: "Sui vaccini non hanno detto la verità". Cosa stanno nascondendo

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Un problema di trasparenza. Sui vaccini e AstraZeneca, i tre ospiti di Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai3 la pensano tutti alla stessa maniera. Paolo Mieli, Massimo Cacciari e Massimo Galli non risparmiano critiche al governo e alla politica, sia pure da posizioni differenti.

 

 


Comincia il filosofo ed ex sindaco di Venezia, che ha fama di essere un po' bastiancontrario per partito preso ma che sul punto è difficilmente smentibile: "La paura dei vaccini? Non è colpa degli scienziati ma dei politici che non fanno informazione corretta. Adesso anche se uno scienziato venisse a dirci che c’è un caso su 10 miliardi, la gente sarebbe comunque spaventata. È diventato il bar sport".

 

 

 

Gli dà man forte Galli, responsabile del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano: "Dal punto di vista comunicativo la frittata su AstraZeneca è stata fatta. Ho disperatamente cercato dei numeri su cui appigliarmi per un giudizio. Ma di dati non ce ne sono da nessuna parte". Ma è Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, a puntare il dito su Palazzo Chigi e dintorni, colpevole di aver nascosto la verità sulla campagna vaccinale e soprattutto i relativi problemi: "Il governo dev’essere chiaro. Bisognava dire che nel weekend di Pasqua sarebbero diminuite le vaccinazioni e che la soglia delle 500mila non sarebbe stata raggiunta nemmeno in tre giorni. Le persone hanno diritto a una comunicazione chiara".

 

Di fronte a questi "buchi", si arrabbiano. "In molte regioni, tra cui quella in cui risiedo, per le prossime settimane e i prossimi mesi è impossibile prenotarsi per il vaccino - aggiunge Cacciari -. Draghi purtroppo non ha migliorato la situazione. Tutte le promesse sulle quantità di vaccinazioni sono saltate". E nel giorno della grande manifestazione di piazza a Montecitorio contro le chiusure, il filosofo è impietoso: "Continuano a venir fuori tutte le disfunzioni burocratiche di questo Paese. Teniamo tutto chiuso ma un terzo del Paese è alla canna del gas. Queste persone non vivono d’aria".

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