Ilaria Capua sull'origine del coronavirus: "Può essere nato in laboratorio a Wuhan". E Matteo Salvini: "Il tempo è galantuomo"
Sì, il coronavirus potrebbe essere nato nel laboratorio di Wuhan. L'ennesima conferma circa l'ipotesi sulle origini della pandemia arriva da Ilaria Capua, la virologa e direttrice dell'Emerging Pathogens Institute dell'Università della Florida: "Esiste l’ipotesi che Sars-Cov-2 possa essere figlio di un virus generato in laboratorio", conferma.
E ancora: "Se l’OMS, oltre un anno dopo il fatto, decide di spedire un gruppo di esperti in Cina per cercare di stabilire che cosa è successo, un motivo c’è. E il motivo che serpeggia nel fondo - spiega la Capua in un intervento sul Corriere della Sera - è che è accettato e risaputo che in alcuni laboratori del mondo esista la tecnologia per alterare virus naturali più o meno innocui e trasformarli in stipiti virali potenzialmente pandemici. Esiste l’ipotesi che Sars-Cov-2 possa essere figlio di un virus generato in laboratorio ed è ritenuta plausibile al punto tale da dover mandare una squadra di esperti a verificare cosa è successo in quel laboratorio”.
Parole chiarissime, quelle della virologa che vive negli Stati Uniti. La quale poi chiarisce: "Questi esperimenti detti Gof (Gain of fuction, acquisizione di funzioni) mirano a far acquisire a virus naturali o di laboratorio alcune caratteristiche come la virulenza o la trasmissibilità per poi studiarne i meccanismi in sistemi di ricerca artificiali. Di questi stessi esperimenti si parlò molto nel 2012 quando alcuni gruppi di scienziati finanziati da enti pubblici trasformarono virus influenzali aviari H5N1 in una variante più contagiosa”. Insomma, tutto potrebbe tornare. E sarebbe stupido, o superficiale, escludere l'ipotesi a priori.
Le parole della Capua sono poi state rilanciate su Facebook di Matteo Salvini. "Quando ipotizzai io che il virus fosse nato in un laboratorio (cinese) fui massacrato. Il tempo è galantuomo", commenta sornione il leader della Lega.