Massimo Galli, profezia di sventura: la bella "trovata" sul coronavirus, dopo Pasqua ci andiamo a sfracellare?
Dobbiamo fare ancora un mese di sacrifici. Ne è convinto Massimo Galli che parla di un "inizio anno complicato, che segue un 2020 ancor più difficile" con "un plateau molto alto, con oltre 20 mila contagiati e circa 500 morti al giorno", motivo per cui ha ragione il ministro della Salute Roberto Speranza a pretendere il massimo rigore sulle chiusure perché "la vaccinazione sta ripartendo e se si riuscisse a intensificarla mantenendo le chiusure per un mese cambierebbe lo scenario".
Il professore ordinario di Malattie infettive all'Università di Milano e primario all'ospedale Sacco in un'intervista a La Stampa insiste che "i continui tira e molla non aiutano. Mi riferisco per esempio alla trovata della riapertura delle scuole dopo Pasqua: pur comprendendo tutte le difficoltà delle famiglie, prima di maggio sarebbe un errore", ribadisce portando a esempio la scelta della Francia. "Se vogliamo portare avanti la vaccinazione, evitare problemi negli ospedali, diminuire il rischio di varianti e preparare un'estate come quella dell'anno scorso, dobbiamo imporci un serio e sacrificato mese di aprile", sottolinea.
Galli spiega perché siamo il Paese più chiuso e con più morti: "Siamo un Paese pieno di anziani, neanche tanto sani, e l'anno scorso siamo stati colti di sorpresa". Secondo il professore si può essere rigorosi nelle misure e avere un calendario delle riaperture, questa cosa infatti "aiuterebbe a motivare tutti. Dobbiamo puntare a un'estate di quasi normalità e a un autunno ancora migliore. Non è impossibile, basta impegnarsi ora e non esagerare dopo". Dopodiché per tornare alla normalità ci vuole ancora tempo e pazienza: "Se va bene nel 2022", conclude Galli. "Due saranno i fattori determinanti: il mutamento del virus nel tempo e la nostra capacità di vaccinare tutto il mondo. Se non ce ne libereremo definitivamente saremo comunque tutti vaccinati e riusciremo a confinarlo sempre di più".