Michela Murgia a Otto e mezzo, rivolta a sinistra: "Lei parla e noi dormiamo, il conformismo è una brutta bestia"
"Il conformismo di sinistra, di cui è eccelsa campionessa Michela Murgia, è una brutta bestia". Così scrive Paolo Landi per ilsaltodellaquaglia.com, recensendo l'ultimo libro della scrittrice. La stroncatura arriva da chi politicamente la pensa come lei. "Per noi radical chic è la morte del pensiero, ci dice sempre cose che sappiamo già e ci annoia quindi da morire. Per chi non è di sinistra sembra arabo: non lo capiscono, non c’è verso. Nemmeno i concetti più lapalissiani, niente", scrive in modo molto netto facendo ben capire che il lavoro della Murgia sia veramente pessimo.
La critica poi va oltre il libro appena pubblicato e colpisce proprio il personaggio della Murgia: la tuttologa, l'opinionista in tv e l'attivista politica: "Ci si domanda perciò come mai la Murgia ci si chiede perciò, dicevo, come mai ce la ritroviamo dovunque, in tv, sui giornali e in libreria a dispensare le sue ricette di sinistra, soporifere per ambedue gli opposti schieramenti. Noi di sinistra ci addormentiamo proprio: alla quinta riga di un suo articolo, alla seconda pagina del suo ultimo libro, per non dire quando compare nel salotto della dottoressa Gruber", disquisisce Landi nei confronti della scrittrice.
"Niente di quello che dice ci pare interessante, tutto ci sembra di averlo già sentito, mai che una volta provi a svegliarci con qualcosa che non sia una frase fatta", prosegue Landi che poi smonta anche la sua collaborazione con l'Espresso: "Tra tutti i pulpiti che le danno la parola, c’è anche la storica rubrica dell’Espresso che fu di Giorgio Bocca “L’antitaliano”. Bocca era talmente lontano dal conformismo di sinistra da farcelo sembrare, a noi che allora eravamo ragazzi radicalizzati, quasi di destra. Ma voglio citare altri nomi, tra quelli che ci tenevano svegli: le cattoliche Adriana Zarri e Lidia Menapace, per esempio, che non avevano bisogno di smettere di credere in Dio per votare comunista", scrive citando personaggi che secondo Landi sono superiori intellettualmente alla Murgia.