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Coronavirus, pizzicato al mare in Liguria: il caso che travolge il capo del 118 del Piemonte

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Una giornata al mare e una slavina politica. Mario Raviolo, responsabile del 118 per l'emergenza Covid in Piemonte, lunedì scorso è stato pizzicato dal Tg3 Liguria "in trasferta" a Loano: asciugamano da spiaggia in spalla, era in riviera ed è stato intervistato in qualità di semplice e anonimo turista per testimoniare la situazione di chi attraversava il confine in quanto proprietario delle seconde case, dopo il divieto imposto dal governatore della Liguria Giovanni Toti. Quelle immagini però sono arrivate presto nel vicino Piemonte, scatenando la bufera perché nel frattempo gli ospedali della regione stavano letteralmente esplodendo, con tanto di polemica sul blocco dei riposi degli operatori sanitari. Insomma, una brutta figura mediatica.

 

 

 


Raviolo ha poi spiegato di essersi recato nella sua seconda casa "per aggiustare il condizionatore" e il suo avvocato Stefano Campanello, come riporta il Fatto quotidiano, parla di "ingiustificato e gratuito discredito sulla figura del mio assistito". Il medico, si sottolinea, non si sarebbe sottratto ad alcuna "precettazione di medici, che non sarebbe in atto". "Non ho violato alcuna norma - aggiunge lo stesso Raviolo -, mi dovrebbero chiedere scusa, da mercoledì ero al lavoro", come precisato pure dall'assessore alla Sanità Luigi Icardi: "Raviolo è stato al mare da lunedì, mercoledì era già al lavoro".

 

 

 



Peraltro, ricorda maliziosamente sempre il Fatto, anche Icardi nei mesi scorsi era stato al centro di una furiosa polemica perché, dopo essersi sposato, aveva pensato bene di fare il viaggio di nozze durante la drammatica crisi dei morti nelle Rsa piemontesi, andando in vacanza con la moglie al Sud per una settimana. 

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