Chiara Ferragni, la Lega bombarda: "Falsa propaganda, da regime comunista". Vaccini in Lombardia, come vogliono punirla
"Restituisca l'Ambrogino d'Oro". Chiara Ferragni attacca la Regione Lombardia sui vaccini e la Lega risponde. L'influencer, forte di 23 milioni di followers sui social, ha accusato i vertici di centrodestra di aver favorito la nonna di suo marito Fedez, avendola chiamata per vaccinarla dopo la denuncia dei ritardi della stessa Ferragni, solo per paura di ritorsioni mediatiche. Su Instagram l'imprenditrice ha riportato anche la presunta telefonata ricevuta dall'anziana signora: "Lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il vaccino".
"Se ieri ero arrabbiata oggi lo sono ancora di più", accusa la Ferragni. Replica dei consiglieri comunali della Lega a Milano, Max Bastoni e Gabriele Abbiati: "Apprendiamo con sdegno la strumentalizzazione con la quale Chiara Ferragni ha voluto attaccare Regione Lombardia e chi in questi mesi sta lavorando per vaccinare il maggior numero di lombardi. Falsificare una notizia al solo fine di mettere sotto attacco la Regione, non solo non è corretto ma appare anche come un atto di falsa propaganda politica, degna dei peggiori regimi comunisti. Riteniamo, inoltre, che personaggi che si prestano a queste falsificazioni non siano degne di poter ricevere l’Ambrogino d’Oro e quindi la signora Ferragni restituisca l’attestato e si metta al lavoro seriamente per il bene dei milanesi e dei lombardi".
"Polemica sul nulla che è evidentemente specialità della casa - rincara Silvia Scurati, consigliera regionale leghista -. L’omessa segnalazione del Comune di residenza nella compilazione dell’adesione è l’unico problema. L’altro problema è la celebrità che induce qualcuno a inventare curiose e strane agevolazioni già smentite da Ats. Il duo Ferragnez ogni giorno ne inventa una e per carità è chiaro che abbiano necessità di mantenere la loro esposizione mediatica ma evitino bufale che creano solo tensioni in un momento delicato per la Lombardia".