Franco Bechis: più che Speranza prepotenza. Dati alla mano, perché aprire le scuole e chiudere il resto non ha senso
Franco Bechis non ci gira intorno. La scelta del governo e soprattutto del ministro Roberto Speranza di chiudere tutto tranne le scuole non ha una base scientifica. "Ci fate vedere uno studio scientifico pubblicato su qualsiasi rivista nel mondo che accerti che la bomba del Covid 19 esploda sempre fra un tavolo e un altro perfino all'aperto come avverrebbe con il clima primaverile di questo periodo? Le ho consultate tutte e non ne ho visto manco uno", tuona su Il Tempo.
"Immagino che ci sia uno studio segreto a palazzo Chigi che lo certifichi senza ombra di dubbio. Se così non è, da un lato devo pensare che questi governi siano li per sterminare queste categorie che considerano evidentemente nemici di classe. E inviterei tutte le associazioni di categoria a ribellarsi a questa ingiusta prepotenza di chi governa partendo con una colossale class action per avere non ristori, ma risarcita l'intera differenza di fatturato fra il 2020 (e ora il 2021) e il 2019, perché questo spetta loro in un paese dove la giustizia possa avere ancora questo nome".
E ancora si chiede Bechis: "Come fa ad essere più pericolosa una bottega dove al massimo entrano in contemporanea due o tre persone, di una classe di 25 e più alunni delle elementari con bambini che ovviamente non possono stare a un metro di distanza perché non sono statue di marmo, ma esseri viventi che respirano, si spostano, si annoiano, si stancano, si distraggono, cercano rapporti con i compagni?". Eppure, continua il direttore, "i negozi si chiudono ma le scuole ora restano aperte anche in zona rossa" e "non c'è nessuna logica e nessuna ipotesi scientifica degna di questo nome nei si o nei no delle imposizioni del governo in carica. Quindi si tratta solo di prepotenza ingiustificata, e non si può inchinarsi alla prepotenza. Da un anno chi governa tratta gli italiani come 60 milioni di imbecilli".
Invece due ricerche condotte da scienziati americani e britannici e dense di dati, "la prima pubblicata su Lancet e relativa a 131 Stati del mondo e la seconda su Science relativa a 41 Stati del mondo", sottolinea Bechis, "giungono alla stessa conclusione: l'apertura delle scuole aumenta l'Rt del 25%, mentre la chiusura lo riduce del 35%". Allora la verità, conclude il direttore è che "la scuola si riapre perché non si sa cosa dire ai genitori lavoratori che si trovano quei bambini a casa senza sapere come gestirli, e non si hanno soldi per pagare integralmente la spesa che questi debbono sopportare, o i congedi dal lavoro che sono co stretti a prendersi per tenere i figli più piccoli".
Insomma, "Se loro hanno perso il lume di ogni ragione e ragionevolezza, non diano per scontato che sia accaduta la stessa cosa al resto della popolazione".
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