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Maria Giovanna Maglie, la lezione agli elettori leghisti scontenti: "Salvini fa da stampella? No, da dito nell'occhio"

 Maria Giovanna Maglie

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Non ho paura di dire Speranza dimettiti e che il metodo dei dati va profondamente rivisto. Mi batto contro gli obblighi di ogni genere. Esigo le riaperture. Ma se ve la prendete proprio contro chi all’interno del governo si batte per voi, in testa c’avete le pigne”. Maria Giovanna Maglie ha parlato senza peli sulla lingua agli elettori di centrodestra, e in particolare della Lega, che nelle ultime ore hanno manifestato la propria contrarietà per le ultime posizioni espresse da Matteo Salvini

 

 

In particolare quella sulle riaperture, con il segretario che si è allineato a Mario Draghi: “Se i dati scientifici classificheranno una Regione come ancora a rischio, cioè rossa, si manterranno le chiusure. Se invece i dati la classificheranno come più sicura, cioè gialla o bianca, si comincerà a riaprire. Non si possono rinchiudere fino a maggio 50 milioni di persone per scelta politica del ministro Speranza. La nostra lealtà al presidente Draghi ci impone di lavorare insieme per risolvere i problemi, ma anche di avere il coraggio di sottolineare e correggere ciò che non va”. 

 

 

La Maglie ha apprezzato molto questo intervento di Salvini: “Nessuno fra noi ha pensato che un governo come questo fosse il nostro governo. Ma stare dentro significa denunciare, protestare, tentare di limitare i danni che un governo solo di sinistra con un po’ di tecnocrati farebbe con la benedizione del Quirinale”. Qualcuno nei commenti ha però espresso ancora dei dubbi, affermando che non ha senso per la Lega fare da stampella a questo esecutivo: “Il primo partito del Paese, un partito fortemente responsabile - è stata la replica della Maglie - non può tirarsi indietro se c’è una chiamata di emergenza nazionale e se il metodo vero, le elezioni, è stato escluso da chi detiene il potere di farlo. Non fa da stampella, fa da dito nell’occhio”. 

 

 

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