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Claudio Borghi, solidarietà a Luigi Marattin: "Irruzione della polizia, non possono farlo"

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Claudio Borghi ha espresso solidarietà a Luigi Marattin: sebbene divisi da un distacco incolmabile dal punto di vista politico, il deputato della Lega ha voluto dedicare un tweet al collega renziano, che è stato multato per un pranzo sulla sua terrazza con sei amici. “Di tutte le non poche cose per cui avrebbe dovuto essere sanzionato (ingiurie, diffamazioni, ecc.) - ha scritto Broghi - questa è l’ultima. Non esiste che la polizia entri in casa a contare in quanti si è a tavola e poi gravissimo se sono entrati a casa di un parlamentare”. 

 

 

Dal canto suo il renziano si è scusato con un post du Facebook, in cui ha sottolineato che “un parlamentare ha l’obbligo di dare il buon esempio e certamente così non è stato in questo caso”. Ma cos’è successo? A ricostruire per filo e per segno l’intera vicenda è stato il diretto interessato: “Ieri pomeriggio nella mia abitazione a Roma si è registrata una violazione della normativa anti-Covid, nella forma di un pranzo non consentito. Le forze dell’ordine - che erano alla ricerca di una violazione ben più grave in un appartamento della zona, ma che si sono per caso imbattute nella nostra - sono intervenute e hanno irrogato le sanzioni conseguenti. Ringrazio le forze dell’ordine per il loro lavoro e chiedo scusa”.

 

 

Dopo essersi cosparso il capo di cenere, Marattin ha poi cambiato tono quando è arrivato il momento di attaccare il Fatto Quotidiano: “Farò di tutto per scoprire come è possibile che un quotidiano abbia scoperto la notizia mentre io stavo ancora scrivendo il post. Io quando sono arrivati i carabinieri ero in camera a lavorare”. 

 

 

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