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Non è l'arena, Massimo Giletti sbotta: "Sono uno che si inc***a facilmente, vengo io a bussare"

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Lo scandalo del clan Casamonica manda Massimo Giletti su tutte le furie. A Non è l'arena, su La7, si parla di una villa abusiva da abbattere con fondi già stanziati dal Municipio VII di Roma, e una richiesta di condono presentata dalla famiglia del 2004, che risulta ancora "inevasa" 16 anni dopo. Di fatto, tutto è fermo e la villa è ancora lì, abitata.

 

 

 

 

"Le alternative sono due: o uno si inc***a pesantemente, e io sono così, oppure si cerca di ragionare. Ma ragionare con persone che non fanno il proprio lavoro... Voi non fate il vostro lavoro - attacca Giletti parlando direttamente con l'ufficio Condoni del Comune di Roma -, c'è qualche motivo per cui non lo fate ma noi lo scopriremo. Pensate che il problema sia il mio inviato che va a fare domande, non siete in grado di rispondere a una mail, date un altro numero, pensate di fare il gioco dell'oca. Sbagliate. E penso che il sindaco Raggi debba dire qualcosa, ha fatto molto per gli abbattimenti ma penso che dopo Pasqua debba fare qualcosa per risolvere questo problema".

 

 

 

 

"Con la Raggi sono state abbattute 18 ville, un grande lavoro dei magistrati, della Polizia e dei carabinieri. Il Prefetto mi ha detto: guardi Giletti, ha ragione lei, dobbiamo capire cosa diavolo succedere". "Io lascio passare la Pasqua - avverte il conduttore - poi vado io personalmente a bussare a questo ufficio Condoni, voglio capire se è pensabile che succeda una cosa del genere, se la Capitale e un Paese civile possono tollerare una cosa così. Ci sarà un dirigente o sono tutti in smart working, o sono tutti da altre parti affaccendati. Ci state prendendo in giro? Dal 2003, dal 2004: state prendendo in giro il lavoro dei carabinieri e della polizia che poi non hanno sbocchi". 

 

 

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