Mezz'ora in più, Paolo Mieli su Mario Draghi: "Pensavo mediasse, invece non le manda a dire"
Il Mario Draghi che non ti aspetti. Paolo Mieli, ospite di Lucia Annunziata a Mezz'ora in più su Rai 3, si è detto piuttosto sorpreso del modo di agire del presidente del Consiglio. "Pensavo si spaventasse a mettersi in conflitto con la destra, con la Lega, che ripropone lo schema dell’anno scorso, cioè quello delle aperture anticipate senza rendersi conto che non è proponibile", ha spiegato lo storico giornalista del Corriere della Sera.
Ma non è solo questo l'aspetto che ha turbato Mieli. Che infatti poi ha aggiunto: "Pensavo anche che Draghi mediasse, visto che questo è un governo fatto di destra e di sinistra". "E invece Draghi non le manda a dire", lo ha incalzato la padrona di casa, facendo riferimento a una serie di episodi nei quali il presidente del Consiglio non si è comportato affatto da mediatore.
Basti pensare alla risposta che il premier ha dato indirettamente a Matteo Salvini durante l'ultima conferenza stampa sulle misure anti-Covid. Di fronte alla domanda di una giornalista, che gli ricordava la preghiera del leader leghista di riaprire quanto prima le attività, il banchiere aveva replicato: "È desiderabile riaprire, questo lo è anche per me. Dopodiché quando, se e come dipende dai dati che abbiamo a disposizione". Ma la schiettezza di Draghi non è venuta fuori solo con Salvini. Il premier è stato molto netto anche quando ha avuto modo di parlare dell'operato delle Regioni, puntando il dito contro alcune di esse per aver trascurato gli anziani "in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell'uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti".
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