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Bruno Vespa contro Andrea Scanzi: "Camuffato da figlio premuroso, si difende dall'hotel di lusso"

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"Il Paese dei furbetti" lo definisce Bruno Vespa dopo aver osservato i dati diffusi dal governo circa la vaccinazione. "Ci si può chiedere come possano dormire sereni i presidenti e gli assessori alla Sanità di Sardegna (6.3 %), Toscana (10.47 %) e delle altre sei regioni italiane che hanno vaccinato meno del venti per cento dei loro cittadini che hanno più di ottant’anni", si chiede l'editorialista del Giorno inorridito di fronte alle cifre dell'ennesimo flop. "Alla fine di dicembre - infatti - si è detto che subito dopo il personale autenticamente sanitario sarebbero stati vaccinati i 4 milioni 442 mila italiani che hanno più di ottant’anni". Risultato? "Tre mesi dopo un milione e mezzo di essi deve ancora ricevere la prima dose, mentre sono stati vaccinati 8 milioni 700 mila italiani". Chi siano stati i benefattori delle dosi contro il coronavirus non è dato sapersi, ma l'immaginazione non ha bisogno di grande sforzo. 

 


A elencare i furbetti, e senza alcuna pietà, ci pensa lo stesso Vespa: "Nel Belpaese delle raccomandazioni, stavolta si è superato il limite. Avvocati, magistrati, studenti, docenti universitari che fanno solo didattica a distanza spesso con contrattini di poche ore. E poi amici, parenti, giornalisti di grido che si camuffano da figli unici premurosi e si difendono mentre stanno cacciando via le loro nobili tossine in un albergo prestigioso", tuona il conduttore di Porta a Porta in chiaro riferimento al suo collega Andrea Scanzi.  

 

 

La firma del Fatto Quotidiano non ha mancato di farsi notare e, con la scusa del "caregiver", ha usufruito di una vaccinazione che non gli spettava. "Che vergogna e che tristezza -  sono gli unici commenti che possono uscire a Vespa -. Eppure questi nostri amministratori, leggendo dei 457 morti di ieri e delle migliaia delle ultime settimane, come fanno a non chiedersi se qualcuno avrebbero potuto salvarlo?".

 

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