Augusto Minzolini contro Marco Travaglio: "Una parodia, santificava Giuseppe Conte e ora danna Mario Draghi"
Marco Travaglio è ancora orfano di Giuseppe Conte. Lo si percepisce chiaramente dai suoi editoriali in prima pagina sul Fatto Quotidiano, che tendono sempre a sminuire Mario Draghi e soprattutto coloro i quali ne parlano bene. Ovvero tutti, ma questo non frena il direttore del Fatto dal fare ironia sui “nuovi prodigi” che arricchiscono ogni giorno la rubrica “Draghi fa cose”. Augusto Minzolini ha evidentemente letto l’ultimo editoriale di Travaglio e lo ha commentato così in un tweet: “Travaglik, il diabolico, ha passato tre anni a santificare Conte e ora da un mese danna Draghi, che seppure fosse il peggior premier del mondo, non potrebbe essere considerato già ora responsabile di una situazione ereditata da Giuseppi”.
“Il giornalismo trasformato in satira, in parodia”, ha chiosato l’editorialista de Il Giornale, che come sempre non le manda a dire al collega, con il quale c’è una “lotta” a distanza che va avanti ormai da anni. Ma che cos’ha scritto Travaglio? Niente di particolare, semplicemente ha fatto una raccolta dei recenti titoli di giornale sul nuovo premier, di cui tutti - tranne ovviamente il Fatto, ancora legato a doppio filo a Conte - parlano bene. Fin troppo, dal punto di vista di Travaglio.
“Sul Foglio: ‘Le vaccinazioni arriveranno a quota 500mil dal giorno, le scuole riapriranno, in estate ci sarà un passaporto per viaggiare, l’Italia ce la farà’, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno - ha scritto il direttore del Fatto - nei ritagli di tempo c’è ‘la lezione di Draghi’, seguita dalle ‘condizioni di Draghi per il certificato verde digitale europeo’. Sul Giornale: già noto per il famoso ‘cambio di passo’, il premier fa pure un ‘cambio di registro’, ‘alza la voce’, ‘bacchetta le Regioni e il governo Conte’ (e senza mai nominarlo, ma neppure pensarlo), insomma è ‘interventista’, non neutralista”.