Piazzapulita, Massimo Galli e il coronavirus curato a casa: "I segnali del peggioramento improvviso"
Come si cura il coronavirus in casa? Massimo Galli, ospite della puntata di ieri sera 25 marzo a PiazzaPulita, condotta da Corrado Formigli su La7, premette che "a volte con l'assenza di sintomi non ci si accorge e questo può determinare un tracollo in breve tempo ma questo è molto soggettivo e variabile". "A casa serve guardare soprattutto con molta attenzione e controllare continuamente la saturazione dell’ossigeno nel sangue tramite il saturimetro", prosegue il professore dell'ospedale Sacco di Milano.
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Galli spiega che "si sta per licenziare un documento del Ministero della Salute in cui si danno delle indicazioni in questi casi, in linea con le linee guida europee". Al limite, sottolinea Galli, "bisogna trattare i sintomatici con il paracetamolo (la tachipirina, ndr) se non esistono controindicazioni per il suo uso. Ma poi basta. Ci si ferma qui". Per quanto riguarda il cortisone, prosegue il virologo, "in ospedale c'è stato un dibattito sull'uso del cortisone nelle persone con il Covid. Poi alcuni studi hanno confermato che il cortisone è favorevole a una guarigione. Ma se ne è fatto un uso sconsiderato". Quindi, conclude Galli, "il cortisone va dato in ospedale, prima può rischiare di peggiorare la situazione”.
In studio c'è anche Luca Richeldi, primario di pneumologia del Policlinico Gemelli che è sostanzialmente d'accordo con Massimo Galli. "Intanto credo che sia impossibile imputare una responsabilità a chi si è trovato di fronte alle due ondate. Siamo stati colti da una emergenza che non ci permetteva di capire cosa stava succedendo. Stiamo cercando di capire meglio, anche su come e quando usare l'intubamento. Rimane il problema che non abbiamo ancora una terapia specifica, sono tutte terapie di supporto quelle che diamo ai nostri pazienti”.