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Dritto e rovescio, Paolo Del Debbio e Cruciani a valanga: "Volevano impiccare Conte, ora zitti e muti, tutti nel governone"

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"L'incosistenza dei ristori è evidente, l'ha detto anche Mario Draghi". Paolo Del Debbio, a Dritto e rovescio su Rete4, dà voce alle categorie più devastate dell'emergenza Covid e da un anno di zone rosse, lockdown, false ripartenze, riaperture mancate e soprattutto sostegno economico irrisorio o tardivo da parte dello Stato. "Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto", ha ammesso il premier. E Giuseppe Cruciani, in studio da Del Debbio, incalza: "Se Giuseppe Conte avesse fatto le stesse cose che ha fatto Draghi in questi giorni sulla questione ristori, e non solo, probabilmente lo avrebbero impiccato, crocifisso e saremmo stati qui a dire vergogna!".

 

 

 

"Tu parli senza sapere, adesso difendi anche Conte", lo provoca Claudia Fusani, giornalista di Tiscali. Ma il conduttore della Zanzara su Radio 24 va avanti a spron battuto: "L'unica differenza è che Draghi, rispetto al parac***smo di Conte, ha detto onestamente che non ci sono i soldi ma questo non modifica la realtà, a questa gente non frega nulla". La questione, semmai, è politica. 

 

 

 

"Purtroppo, mentre prima c'era qualcuno, Forza Italia e Lega, che diceva 'vergogna Conte, non date i ristori', ora tutti zitti e muti. E questi signori qui che giustamente protestano e dicono che i ristori di Draghi sono briciole assolute non hanno più voce, non hanno nessuno che si batte per loro. Prima Salvini, Gasparri dicevano 'cattivo Conte', ora tutti zitti e allineati". "Tutti nel governone, tutti nel governone", ripete un po' sconsolato anche Del Debbio. E gli altri ospiti, dal direttore della NotiziaGiornale Gaetano Pedullà, ultrà grillino, fino all'eurodeputato leghista Antonio Maria Rinaldi, ascoltano in silenzio e forse un po' in imbarazzo.

 

 

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