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Otto e Mezzo, il cupo sospetto di Silvia Sciorilli Borrelli sulle case farmaceutiche: bomba sui vaccini nascosti ad Anagni

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Siamo a Otto e Mezzo di Lilli Gruber, il programma in onda ogni sera su La7. E nella puntata di oggi, mercoledì 24 marzo, tiene banco il caso dei 29 milioni di vaccini AstraZeneca "scoperti" in un magazzino ad Anagni e la cui destinazione non è chiara. Un caso che ha allungato altre ombre sulla casa farmaceutica e per il quale si è mosso anche Mario Draghi, con una mossa pesantissima: ha inviato i miliari a vigilare allo stabilimento, onde evitare che le dosi vengano spedite verso destinazioni non concordate. Insomma, sul vaccino è guerra. E lo è da tempo.

 

Dalla Gruber, a parlare della vicenda, ecco la giornalista Silvia Sciorilli Borrelli, prima corrispondente italiana del Financial Times a Milano. Che su questo caso nutre pesantissimi e inquietanti dubbi. "La notizia di oggi sui 29 milioni di dosi di vaccino bloccate nello stabilimento in cui dovrebbero essere solo imbottigliati dà la misura del braccio di ferro ormai continuo tra Ue e le case farmaceutiche - premette -. Ci sono anche versioni discordanti sul perché le dosi fossero ferme nello stabilimento: AstraZeneca dice che fossero in attesa del certificato di conformità e che una parte era destinata a paesi poveri, mentre il resto era per i paesi europei. Il governo italiano dice che i lotti ispezionati erano diretti in Belgio, fonti di Bruxelles dicono che c'è il sospetto che fossero destinate alla Gran Bretagna, ma Londra ha smentito", sottolinea la Borrelli. 

 

"In questo quadro - riprende -, il Consiglio europeo di domani sarà fondamentale, soprattutto se è vero che ci sono proposte di legge per bloccare tutte le esportazioni di vaccini verso Regno Unito e Stati Uniti se non mostreranno reciprocità sugli scambi con l'Europa. Bisogna capire che posizioni prenderanno i governi europei. I paesi nordici non sono per esempio d'accordo sul taglio delle esportazioni perché temono l'impatto di questa misura sulla reputazione della Ue. Il governo italiano? Potrà fare poco e concentrarsi sul fatto che le dosi consegnate vengano inoculate e che non vengano usate per categorie differenti rispetto agli anziani e alle persone fragili", conclude la Borrelli. Per inciso, fonti da Bruxelles riferiscono di un possibile accordo di reciprocità sulle forniture di vaccini che potrebbe essere trovato in extremis.

 

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