Andrea Crisanti su Sputnik e AstraZeneca: "Perché gli altri vaccini non risolveranno la pandemia"
“Sputnik? Simile ad AstraZeneca, è giusto approfondire”. Parole di Andrea Crisanti, che ha affrontato l’argomento vaccino in collegamento con Tiziana Panella a Tagadà, la trasmissione in onda tutti i pomeriggi su La7. “Non mi sorprende che questo vaccino funzioni - ha aggiunto il virologo - c’è bisogno di un approfondimento e di una verifica, ma immagino che i dati siano già tutti a disposizione dell’Ema che li sta valutando. Il processo è in via di maturazione”.
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Ma intanto come la risolviamo la questione vaccini? L’Italia, l’Europa e più in generale il mondo ne ha bisogno adesso. “La questione andava risolta nel momento in cui gli Stati hanno dato i quattrini alle case produttrici - ha affermato Crisanti - l’America per esempio ha dato miliardi di dollari a Moderna e si è assicurata la produzione pressocché totale, ha praticamente il monopolio su quel vaccino. Nel momento in cui sono stati stipulati i contratti e sono stati dati soldi pubblici dovevano essere inserite delle clausole di condivisione delle tecnologie, ma questo non è stato fatto”.
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Per Crisanti la soluzione migliore era raggiungere dei compromessi per delocalizzare la produzione, però una precisazione è d’obbligo: “I vaccini Rna non erano mai stati prodotti prima, si tratta di una tecnologia ancora tutta da scoprire e quindi capisco bene la ritrosia delle case farmaceutiche nel condividere il brevetto. C’è però da dire che non saranno né Pfizer né Moderna a risolvere la pandemia a livello globale perché si tratta di due vaccini per ricchi. Costano tanto, non si può pensare che il mondo si immunizzerà grazie a loro”.