Andrea Scanzi vaccinato, altra figuraccia. La Procura indaga? Beccato da Dagospia: cos'ha cancellato
Andrea Scanzi sta inanellando una serie di figuracce colossali. Dopo l'apertura di una indagine da parte della Procura di Arezzo il giornalista del Fatto quotidiano in una diretta Facebook ieri sera, 22 marzo, ha tuonato contro tutti provando a fare una ridicola retromarcia sostenendo di non essersi mai definito “caregiver” dei suoi genitori. Peccato, riporta Dagospia, che ci sia la cronologia dei suoi post a smentirlo. Che imbarazzo.
“Se qualcuno in Procura mi vorrà chiamare, guarderà queste mie chat e scoprirà che io sono stato inserito nella lista dei panchinari in piena regola, su decisione del mio medico curante che l’ha poi sottoposta al direttore della Asl di Arezzo, senza mai, mai, mai tirare fuori il tema dei miei genitori", ha detto in video. "Io ho detto in ogni mio post, anzi in ogni mio commento whatsapp ai medici: se c’è la possibilità, alla luce di quello che ha detto Figliuolo, se dovete buttare via una dose, non rubo il posto a nessuno, e altrimenti la buttate via, chiamatemi".
E ancora: "Non ho mai citato mio padre e mia madre, è stata la Asl, quando ho fatto il vaccino, a spiegarmi che, oltre ad essere nella lista dei vaccini e quindi a prescindere io avevo diritto al vaccino, ero anche uno dei rientrava nella categoria dei figli unici e avendo due genitori che, toccando ferro, stan da dio, ma hanno una cartella clinica che non è da dio per niente, alla luce di quell’aspetto c’era una motivazione ulteriore, suppletiva, per cui io ricevessi il vaccino". Insomma, prosegue Scanzi, "non sono secondo alcuni un caregiver? Mai me ne sono vantato, me lo ha detto la Asl che sono un caregiver familiare”.
Ma non è così, basta andare a leggere il post che ha pubblicato la sera di venerdì 19 marzo quando si è vaccinato, per avere tutta un’altra versione, è sufficiente andare nella cronologia delle modifiche per leggere la frase esatta di Scanzi: “Così, nel pieno rispetto delle regole, mi sono messo garbatamente nella lista dei disponibili al vaccino a fine giornata, per non buttare via nessuna dose altrimenti gettata via. Categoria ‘caregiver’, essendo figlio unico e avendo entrambi i genitori ‘fragili’”.
Scanzi però, lunedì 22 marzo, alle ore 19.08, ha modificato questa frase, cambiando versione, esattamente pochi minuti dopo che la Procura di Arezzo aveva fatto sapere dell’apertura di un’indagine giudiziaria sul caso. Ha quindi corretto: “Così, nel pieno rispetto delle regole, mi sono messo garbatamente nella lista dei disponibili al vaccino a fine giornata, per non buttare via nessuna dose altrimenti gettata via. Categoria ‘panchinaro’ e - come mi ha detto Asl - caregiver familiare, essendo figlio unico e avendo entrambi i genitori ‘fragili’”.