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Nicola Morra massacrato da Paolo Meli: "Una trombonata, a che titolo il blitz nel centro vaccini?"

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“Su Andrea Scanzi la mia assoluzione è piena”. Lo ha dichiarato Paolo Meli, che ha “scagionato” il giornalista del Fatto Quotidiano per essersi vaccinato in qualità di “riservista” ad Arezzo. A riguardo nessuna irregolarità è stata rilevata, tanto che è stata aperta un’inchiesta ma senza indagati: di certo c’è che il caso ha suscitato enorme clamore mediatico e tante polemiche tra chi ritiene che Scanzi abbia dato l’esempio vaccinandosi da “panchinaro” e chi invece ritiene che avrebbe dovuto lasciare la dose avanzata a qualcuno che ne aveva più bisogno. 

 

 

“Colpa di chi fa gli elenchi - ha aggiunto Meli in studio a Omnibus su La7 - Scanzi ha violato le leggi? No, non ha fatto nulla che non va. Semplicemente ad alcuni sta molto simpatico, ad altri molto antipatico. La tempesta su di lui è sciocca”. Invece il giornalista del Corriere della Sera è stato di tutt’altro avviso su Nicola Morra e sul suo blitz al centro vaccini di Cosenza. Un fatto molto grave e che non ammette giustificazioni, nonostante il senatore grillino abbia provato a legittimare la sua azione. 

 

 

“È andato a fare il ‘lei non sa che sono io’”, ha commentato Meli che poi ha continuato: “Ma chi gli dà l’autorizzazione? Lui non ha i titoli per decidere niente, poi tra l’altro nella sua città, nel suo collegio elettorale, a favore sembra di alcuni parenti… Non ha alcun titolo per andare in un centro vaccinale e fare quella trombonata”. Quindi in definitiva per Meli si tratta di due casi diversi: “Scanzi ha semplicemente fatto una cosa che onestamente farei anche io, seguendo le indicazioni generali di Figliuolo”. 

 

 

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