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Andrea Scanzi, dubbi sul vaccino e la lista riservata: "Strano sia toccato a lui", cosa non torna

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La vaccinazione di Andrea Scanzi continua a far discutere. La polemica è iniziata quando il giornalista del Fatto Quotidiano ha raccontato di aver ricevuto una dose di vaccino avanzata. In particolare, ha parlato “di un responsabile vaccinale che lo ha chiamato al telefono per invitarlo ad andare a vaccinarsi”. Tuttavia i dubbi sull'episodio sono molti. Come fa notare Tpi, ripreso da Francesco Giubilei sul blog di Nicola Porro, "sembra assai strano che tra i pochi vaccini AstraZeneca avanzati ieri ad Arezzo (come spiegato da Scanzi), con tutte quelle priorità si sia arrivati a un giornalista di 46 anni in buona salute con genitori molto fragili, dunque presumibilmente già vaccinati".

 

 

 

Non si sa nulla del responsabile che avrebbe chiamato il giornalista né delle liste di riserva. Liste non pubbliche, a cui i comuni cittadini non hanno accesso. Dopo le polemiche, l'azienda sanitaria in questione si è affrettata a diffondere le modalità  di accesso alla cosiddetta “lista dei panchinari”, ma a questo punto ci si chiede: se non ci fosse stato il caso Scanzi, la Asl Toscana avrebbe reso pubblica questa lista?

 

 

 

Come fa notare Giubilei sul sito di Porro, a far discutere "non è solo l’opportunità di accedere alla lista di riserva con modalità poco chiare, ma anche la sfacciataggine con cui Scanzi si è pavoneggiato pubblicamente". Anche perché la Toscana è l'ultima regione in Italia per vaccini a over 80: solo il 27,8% è stato vaccinato. Basti pensare che a Bolzano la percentuale è del 65,6%. Per il giornalista, comunque, non si tratta del primo scivolone. Per esempio l'anno scorso, all'inizio dell'emergenza, affermava: "È solo un raffreddore, ma quale pandemia?”.

 

 

 

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