Adriano Celentano, scrive ancora a Fabrizio Corona: "Se muori ora non gliene frega niente a nessuno"
"Se muori ora non gliene frega niente a nessuno. È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l'aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un'idea". Così Adriano Celentano a Fabrizio Corona in una lettera aperta scritta sul suo profilo Instagram. "Il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda".
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"Caro Fabrizio qualcosa mi dice che è in atto un cambiamento... un cambiamento che potrebbe riguardare la tua storia... e non solo la tua, anche la mia, insomma la storia di tutti... dell'Italia, del mondo... E chi ce lo sta dicendo è quella Signora, sempre un po' incazzata, che per farci capire il grande valore di un tenero abbraccio, non sempre usa modi amichevoli. Se poi si accorge che non manteniamo le distanze diventa anche manesca fino al punto di uccidere", scrive il Molleggiato.
Celentano gioca con il suo personaggio e con lo stile che lo contraddistingue continua: "Il suo nome credo che sia Pande… mià, mi pare, o qualche altra cosa che tradotto, significa: diffusione di una 'batosta mondialè. In un solo anno il Covid ha ucciso 2 milioni e mezzo di persone, di cui centomila solo in Italia. In giro qua e là, si uccidono genitori e poi buttati in un fiume. Mentre altri che non si possono chiamare genitori, non ci pensano un attimo a buttare un loro figlio di appena 4 giorni nell'acqua bollente, ora ricoverato in ospedale con ustioni su tutto il corpo. Per cui il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l'aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un idea!!!", conclude Celentano senza svelare appunto di quale idea si parli.