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Stasera Italia, Alessandro Sallusti annienta il comunista Sergio Cofferati: "Ma quali disuguaglianze? Siamo in guerra"

Cofferati e Sallusti

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Scontro in diretta a Stasera Italia nella puntata andata in onda ieri sera 18 marzo su Rete 4, tra Alessandro Sallusti e Sergio Cofferati. L'ex segretario della Cgil ed ex sindaco di Bologna si dice contrario alle vaccinazioni organizzate da singole aziende perché si creerebbero "disuguaglianze". Dice infatti Cofferati: "Abbiamo bisogno di una organizzazione che sia perfetta e dunque deve essere centralizzata e non lasciata al singolo già alla partenza". Il problema, continua l'ex sindacalista, "non è solo avere il vaccino ma utilizzarlo correttamente". Quindi, conclude Cofferati, "l'idea di darlo alle aziende è pura propaganda". Di più. "Quando si dice 'vaccino chi passa' non va bene, è sbagliato anche questo dal mio punto di vista". 

 

 

A quel punto la conduttrice Paola Palombelli gli ricorda che "vaccinare chi passa" è una indicazione del generale e Commissario straordinario Figliuolo. E Alessandro Sallusti rincara la dose: "Quelle che dice Cofferati sono cose di buon senso se si vive in un periodo di pace, in cui si può stare attenti alle diseguaglianze, ma siccome siamo in guerra questo principio non deve valere". Quindi, continua il direttore de Il Giornale, "chi può vaccinare i suoi dipendenti lo faccia, è una corsa contro il tempo, chi può vaccinare lo faccia". "Siamo in guerra Cofferati, siamo in guerra", conclude Sallusti. 

 

 

Il commissario straordinario all'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che fa aveva infatti dichiarato: "Voglio approfondire la questione delle dosi buttate. Bisogna utilizzare il buonsenso: se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene, altrimenti si va su classi vicine o sennò su chiunque passa va vaccinato. Questo bisogna fare".  E ancora: "Sarebbe delittuoso non vaccinare tutori e i caregiver, i badanti per dirla in italiano". Insomma, si vaccini chi può. Con buona pace di Sergio Cofferati.

 

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