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Marco Travaglio su AstraZeneca: “Una vergogna che Conte abbia gettato nel panico una Nazione. Ah, ma non era lui”

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Marco Travaglio stavolta si è superato. Il direttore del Fatto Quotidiano ancora non se n’è fatto una ragione che il suo adorato Giuseppe Conte è stato costretto a lasciare Palazzo Chigi ormai da un paio di mesi. Il disastro europeo sulla sospensione del vaccino di AstraZeneca, al quale si è accodato anche Mario Draghi, è stata l’occasione per Travaglio di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, mettendo in cattiva luce l’attuale premier ed esaltando invece l’avvocato di Volturata Apulla. 

 

 

“È una vergogna che Conte - ha esordito il direttore del Fatto nel suo ultimo editoriale - schiavo di Trump e Casalino, grillino e dunque servo dei No Vax alla Sara Cunial, sospenda per tre giorni il vaccino AstraZeneca fottendosene del verbo della Scienza, fregandosene delle rassicurazioni di Ema, Aifa, Iss, Css, Cts, Ministro della Salute e generalissimo-commissarissimo Figliuolo, gettando così nel panico decine di migliaia di italiani una attesa della prima o della seconda dose, compromettendo il piano vaccinale presentato in pompa magna domenica e già da buttare lunedì per lo stop di almeno 72 e perché molta gente non si vaccinerà comunque più o pretenderà una dose di Pfizer o di Moderna o di Johnson&Johnson”. 

 

 

Travaglio è andato avanti con questo tipo di commento a lungo: “E quel che è peggio non ci ha neppure messo la faccia - lui così prodigo di conferenze stampa, videomessaggi e dirette Facebook - lasciando un’intera Nazione nel terrore e allo sbando senza uno straccio di spiegazione, una parola di conforto, una frase di rassicurazione, una sillaba di informazione e facendo in un giorno, da solo, molti più danni di tutto l’esercito mondiale dei No Vax in tutta la loro vita”. Alla fine Travaglio ha concluso così: “Ah no, scusate, non era lui. Come non detto”. 

 

 

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