A un anno dallo scoppio della pandemia gli ospedali continuano ad essere focolai di contagio. Un problema enorme che non riguarda solo Genova, dove al San Martino si è registrato l'ultimo caso, una questione di cui parla Matteo Bassetti in collegamento oggi 17 marzo a L'aria che tira su La7. "Credo sia paradossale quello che è successo al San Martino e in altri ospedali italiani. Forse si è dimenticato quello che è successo un anno fa", tuona l'infettivologo. "Purtroppo l'area no vax o vaccino scettica è ampiamente rappresentata negli ospedali italiani. Ma oggi non vaccinarsi è in antitesi con il mestiere che facciamo", continua Bassetti. "Dobbiamo garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti. Io devo poter entrare in un ospedale senza aver paura di infettarmi. La libertà di non vaccinarsi finisce dove inizia la mia libertà di non ammalarmi".
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Anche a DiMartedì, il programma di Giovanni Floris in onda su La7, nella puntata del 16 marzo tiene ovviamente ba...E la soluzione, aggiunge Bassetti, "non è di mettere chi non si vaccina in segretaria perché così si tutela chi non ha voglia di lavorare". Invece, sottolinea il professore, "bisogna far in modo che chi non si vaccina non fa questo lavoro. In questa direzione bisognava andare sei mesi fa. Io lo dico da ottobre che serve una legge sull'obbligatorietà delle vaccinazioni per gli operatori sanitari".
All'ospedale San Martino di Genova si è venuto a creare un cluster per una infermiera no vax che ha contagiato un reparto che era no covid. Com'è possibile che medici e infermieri No Vax entrino in un reparto di malattie respiratorie? Purtroppo, "essendo la vaccinazione un atto volontario, non va comunicato al datore di lavoro".
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Dopo lo stop al vaccino AstraZeneca reso inevitabile dall'alt di Angela Merkel che ha costretto a sua volta Italia, ...Un problema che ha allarmato anche il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti; "È evidente che spostare decine, centinaia di persone da ruoli in cui sono indispensabili a ruoli in cui non sono indispensabili comporta l'apertura di buchi nell'organico dei reparti. E stiamo parlando di professionalità spesso rare nel mercato del lavoro italiano", ha detto in merito allo spostamento degli operatori sanitari no vax in reparti dove non sarebbero a contatto con i degenti.