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Non è l'arena, Alessandro Sallusti e l'arresto di Fabrizio Corona: "Dieci agenti, non erano lì per caso. Cosa mi ha detto Palamara"

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"Tutta una storia malata". Alessandro Sallusti, in collegamento con Massimo Giletti a Non è l'Arena, dà la sua lettura all'arresto di Fabrizio Corona, ripreso e mandato in onda in tv. Immagini impressionanti, per l'imponente dispiegamento di mezzi e la reazione rabbiosa dell'ex re dei paparazzi, visibilmente instabile dal punto di vista psicologico ed emotivo.

 

 

 

"Gli agenti erano bravi ragazzi, ma non erano lì per caso, evidentemente erano lì per quello. Si sono trovati lì e hanno fatto quello che hanno fatto al meglio del loro addestramento e della loro coscienza. Qualcuno ce li ha mandati. Il problema è che forse sapendo con chi stiamo trattando magari anche l'arresto e l'invito alla consegna potevano avvenire in maniera diversa, tenendo conto che stiamo parlando di una persona instabile, diversa da mandare 10 persone sotto casa". Luca Telese dallo studio lo interrompe più volte, "ne mandarono 10 anche a te, quando violasti il domicilio, poi arrivò la grazia di Napolitano. Ricordalo, raccontalo!". Giletti allarga le braccia: "Stasera non ce la faccio, fate parlare il direttore, non vi accavallate".

 

 

 

 

"Nel libro scritto con Palamara - riprende Sallusti - alcuni elementi ritornano: in questa storia c'è un problema di pregiudizio, invidia sociale e di protagonismo della magistratura, ci sono dentro tanti ingredienti che compongono la storia della magistratura italiana in questi ultimi anni, senza dare per forza della vittima a Corona.

 

 

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