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Alberto Zangrillo, il grave errore nelle cure dei pazienti Covid: "Così l'Italia va in rosso"

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Alberto Zangrillo e Roberto Burioni sono perfettamente allineati sugli errori da non commettere nelle cure a casa dei pazienti che hanno contratto il coronavirus. “La maggioranza degli accessi in Pronto Soccorso sono causati da terapie domiciliari assenti o sbagliate - ha scritto il primario del San Raffaele in un tweet - per l’abbandono del paziente e il cortisone alla prima linea di febbre, l’Italia va in rosso”. Poco dopo è arrivato anche il commento del professor Burioni, che si è detto d’accordo con il collega e ha rafforzato il concetto: “Sono fondamentali i vaccini e la prevenzione, ma non è tollerabile che molti medici curino i pazienti in maniera inappropriata e senza seguire le linee guida”. 

 

 

“È inspiegabile - ha aggiunto - questa sbagliata e pericolosa mania di prescrivere cortisonici fin dalle prime fasi di Covid-19”. In alcuni casi infatti l’utilizzo prematuro di cortisone può addirittura peggiorare la prognosi, tanto è vero che è consigliato solo per chi ha bisogno di ossigeno. Su questo punto Zangrillo e Burioni concordano perfettamente, non a caso già qualche giorno fa il primario del San Raffaele aveva espresso un concetto simile in risposta a una persona che chiedeva un consiglio per un familiare curato a casa. 

 

 

Alla vista della lista dei medicinali assunti dal parente, Zangrillo aveva evidenziato in giallo l’errore da non fare, ovvero la somministrazione di un cortisonico: “Varanti, Rt, contagi, colori, rinforzi, lockdown. Manca la cosa più importante: la cura corretta”. 

 

 

 

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