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Maria Giovanna Maglie, "Roberto Speranza ministro inetto". I suoi quattro "no" al lockdown di Draghi

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Quattro no, irrevocabili. Maria Giovanna Maglie, su Twitter, boccia su tutta la linea la gestione dell'emergenza Covid del governo di Mario Draghi, che nei modi, nei tempi e nella sostanza sembra ricalcare in tutto e per tutto il canovaccio del suo predecessore Giuseppe Conte. Forse perché non cambiano gli artefici della strategia anti-virus, dai membri del Comitato tecnico-scientifico al ministro della Sanità. Nell'attesa di veder almeno cambiare il paradigma metodologico (dai Dpcm d'urgenza e blindati da Palazzo Chigi ai decreti discussi e modificabili in Parlamento), non resta dunque che bocciare la decisione di mandare di fatto in lockdown l'Italia da domenica 14 marzo fino a Pasquetta, tra zone rosse, negozi chiusi e divieti di spostamento se non all'interno dei singoli comuni, con limitate concessioni per le visite ai parenti in occasioni delle feste. 

 

 

 

 

"No, questo Dpcm è sbagliato - tuona la giornalista sui social -. No, se cambia solo il nome, e l'hanno deciso con 6 ministri contro (stando ai retroscena, quelli di Lega e Forza Italia, ndr). No, se sul virus continua la tirannia di un gruppo Cts che ha dimostrato di non saper prevenire e affrontare niente in un anno. No a un ministro inetto come Roberto Speranza".

 

 

 

 

Ci sono suoi followers delusi dalla componente di centrodestra del governo di unità nazionale: "Non mi va di fare polemiche... ma credo che la Lega stia camminando sul filo di un rasoio! Forza Italia neanche li prendo in considerazione, erano e restano politicanti inaffidabili ed opportunisti!". La Maglie però, al solito incendiaria, si traveste da pompiere: "I suoi sono giudizi che ritengo affrettati ingenerosi e soprattutto una parte non vale per il tutto. Sulla pandemia sono critica, il resto staremo a vedere e vedo già segnali incoraggianti".

 

 

 

 


 

 

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