Domenico Arcuri, indiscrezione dalla Procura: "Spariti gli ordinativi di spesa". Mascherine, un pesante sospetto
Si stringe il cerchio intorno a Domenico Arcuri, l'ex commissario straordinario per l'emergenza Covid sostituito da pochi giorni dal generale Francesco Paolo Figliuolo, per volontà del neo-premier Mario Draghi. Secondo il Giornale, la Guardia di Finanza starebbe indagando sulla documentazione mancante dell'amministrazione Arcuri, e in particolare starebbe cercando di fare luce sugli ordinativi di spesa misteriosamente spariti. "L' indagine - si legge - riguarderebbe in particolare l'acquisto di mascherine, camici, ventilatori, che come a più riprese denunciato da diversi imprenditori italiani, sarebbero stati inspiegabilmente acquistati a prezzi superiori rispetto alle offerte che nel momento di maggiore emergenza, ovvero tra il marzo e il dicembre dello scorso anno, erano sul mercato".
Stando alle accuse di diversi intermediari, in alcuni i casi i costi di una mascherina sono schizzati da 70 centesimi a 6 euro. E ora sotto accusa ci starebbe finendo proprio l'ex commissario, nominato dall'allora premier Giuseppe Conte e difeso a spada dall'ex inquilino di Palazzo Chigi fino all'ultimo giorno. L'indagine delle Fiamme gialle è la stessa che vede come principale indagato il giornalista Rai in aspettativa Mario Benotti, che diverse intercettazioni private hanno attestato essere amico personale di Arcuri e che avrebbe più volte usato lo stesso nome del commissario per accreditarsi e condurre in porto affari poco chiari.
Dietro la sparizione di alcuni degli ordinativi di spesa. spiega ancora il Giornale, ci potrebbe essere il sistema legato a Invitalia (di cui Arcuri è amministratore delegato)". che li avrebbe "portati via per sbaglio". Ma il sospetto è che dietro possa esserci altro. E non sarebbe una buona notizia per Arcuri.