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Piazzapulita, Paolo Mieli contro lo "scippo parlamentare" del Pd: "Renzi? Sarà stato peggio di Hitler, ma...""
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"Qua abbiamo un trucchetto: i governi si scippano in Parlamento". Paolo Mieli, ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita, distrugge Pd e sinistra: "Ripartiamo da capo, bisogna creare partiti e movimenti che si presentano alle elezioni e prendono un voto in più degli avversari. Entra questo concetto?".
"Mi allarmerei parecchio". Mieli mette in guardia Draghi: il punto di non ritorno di questo governo
"Il governo Draghi - sottolinea lo storico, ex direttore del Corriere della Sera, in un monologo di rara durezza politica - è nato per evitare il voto, perché da molti anni purtroppo la sinistra italiana quando si tratta di andare il voto dice che non è il momento, perché c'è il rischio che vincano le destre. Quindi non si va al voto perché altrimenti vince Matteo Salvini, poi non hai la maggioranza parlamentare, sei costretto a chiamare Mario Draghi poi tratti chi ha chiamato Draghi, cioè il capo dello Stato, come il facilitatore di soluzioni non democratiche".
"Il trucco è visibile, è una trentina d'anni che si fa in questo modo: non è mai il momento di andare al voto. Non puoi scippare in Parlamento un voto altrui e fare come vuoi tu". Nonostante questo, il governo Draghi "ha un grado di legittimazione democratica molto maggiore del governo Conte che lo precedeva, lo vota quasi tutto il Parlamento".
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E Matteo Renzi? "Sarà stato peggio di Hitler, ma è legittimo che un partito tolga il consenso a un governo che lui ha creato. A quel punto si poteva sentire il comitato tecnico scientifico e decidere per tornare al voto a giugno o settembre, quando ci sarebbero state le condizioni. Invece no: al voto non si può andare, bisogna insistere con lo scippo parlamentare con dei tizi reclutati all'ultimo momento. Io sono un elettore di quel campo, ma fino a quando potremo andare avanti così? Pensate che se la bevano tutti?".
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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