DiMartedì, Piercamillo Davigo contro Silvio Berlusconi: "Non è una bella cosa tenersi i mafiosi in casa"
Piercamillo Davigo, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, attacca Silvio Berlusconi: "Si teneva Vittorio Mangano, uomo d'onore, a casa sua". A quel punto il conduttore sottolinea che "non è un reato" e Davigo ribatte: "Non è una bella cosa tenersi i mafiosi in casa...". Davigo non è voluto però entrare nel merito dell'inchiesta della procura fiorentina su Berlusconi e Marcello Dell’Utri, sulle stragi del 1993 a Firenze, Roma e Milano, aperta e chiusa più volte a partire dagli anni Novanta. Le nuove indagini sono partite circa un anno fa, dopo che Giuseppe Graviano, capo del mandamento di Brancaccio di Palermo, ha parlato davanti alla corte d’assise di Reggio Calabria nel cosiddetto processo alla "’Ndrangheta stragista" dove è stato condannato all’ergastolo. Graviano ha accusato il leader di Forza Italia di aver fatto affari con suo nonno, che avrebbe consegnato a Berlusconi 20 miliardi di lire per investirli nel campo immobiliare.
Sul caso Palamara, il magistrato annuncia: "Ho querelato Palamara per le insinuazioni su di me sul suo libro (scritto da Alessandro Sallusti, ndr). Risponderà davanti al giudice penale delle cose che ha scritto. E' stato cacciato dalla magistratura perché discuteva con due parlamentari. Voglio sapere perché i partiti di cui fanno parte non dicono nulla su di loro. Se un magistrato fa delle porcherie viene cacciato se le fa un politico non accade nulla".
Davigo, durante il talk show andato in onda ieri sera 9 marzo, è sembrato poi scettico sul governo di Mario Draghi. Il magistrato infatti è convinto che "il sostegno largo di solito rende difficili riforme incisive poiché è difficile trovare un'intesa". Per esempio "sulla giustizia". E conclude: "Vedremo...".