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Bruno Vespa durissimo contro Domenico Arcuri: "Ci voleva un banchiere, alla buon'ora"

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Prima di Mario Draghi il caos. Anche Bruno Vespa non può fare a meno di esultare per l'arrivo dell'ex presidente della Bce alla guida del Paese. A rassicurare il conduttore di Porta a Porta il cambio di passo sulla campagna vaccinale: "Ci voleva un banchiere per militarizzare il piano di vaccinazioni. Alla buon’ora...", cinguetta puntuale con la notizia della sostituzione di Domenico Arcuri. Il commissario per l'emergenza coronavirus, dopo aver collezionato un flop dietro l'altro, è stato messo alla porta. Al suo posto Francesco Paolo Figliuolo, un generale dell'Esercito che nell'ultimo anno aveva già avuto importanti incarichi nella gestione della pandemia. Figliuolo - fanno sapere da Palazzo Chigi - avrà responsabilità "sull’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica", e in particolare sull’organizzazione della campagna vaccinale, gestita in parte dal commissario e in parte dalle regioni.

 

 

"L’effetto Figliuolo” si è già fatto sentire. Neanche il tempo di insediarsi alla guida della struttura commissariale per l’emergenza, che il generale ha messo mano alla gestione della macchina della vaccinazione. L’obiettivo è di farla girare a ritmo pieno, puntando sulla collaborazione con la Protezione Civile e il ministero della Difesa. Eliminate le primule (ideate da Arcuri e mai utilizzate), la nuova campagna vaccinale avrà un’articolazione militare, provincia per provincia, ma sempre in collaborazione con le Asl del territorio. Questo per accelerare i tempi dell'immunizzazione di massa.

 

 

I numeri infatti vedono l'Italia a rilento. Fino ad oggi sono 4.587.565 le dosi somministrate e 6542.260 quelle consegnate. La maggior parte dei cittadini è ancora in attesa del richiamo promesso, anche questo dal commissario precedente, ma mai arrivato. A metterci del suo la lentezza nella fornitura dei vaccini da parte delle case farmaceutiche. Per questo il nuovo governo, con Giancarlo Giorgetti in testa, sta già pensando a produrre l'antidoto in Italia. Un altro progetto che se si dovesse avverare farà sicuramente contento Vespa.

 

 

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