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Michela Murgia a Otto e Mezzo, la spocchia della sinistra: "Tutto aperto, chi sono gli unici sacrificati". Sfregio ai ristoratori

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"Un brutto segno": così Michela Murgia - ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo - definisce il primo Dpcm di Mario Draghi, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. La scrittrice, in particolare, ha criticato la scelta di chiudere le scuole: "E' vero che le scuole sono i luoghi del contagio, ma esattamente come tutti gli altri luoghi. Ovviamente nessuno parla di chiudere le fabbriche solo perché ci vanno le persone. E' vero che le varianti colpiscono le persone più giovani in maniera più incisiva, io non sono esperta di queste cose, quindi non  mi intendo neanche di numeri e di fare confronti. Però allo stato attuale gli unici luoghi che sono veramente chiusi sono le scuole e i luoghi della cultura. Tutto il resto, con limitazione orarie, continua ad aprire", si è lamentata la Murgia.

 

 

 

Secondo l'ospite del talk di La7, quindi, gli unici ad essere stati penalizzati negli ultimi mesi sono stati teatri, musei e scuole. In realtà, però, anche bar e ristoranti sono in una situazione particolarmente critica. Anche perché il continuo alternarsi tra aperture e chiusure non aiuta certo le attività. Per non parlare, poi, di albergatori e gestori di impianti sciistici. I luoghi della cultura, insomma, non sono proprio i soli a passarsela male. La conduttrice di Otto e Mezzo, tra l'altro, ha poi specificato che proprio i cinema, i musei e i teatri dovrebbero riaprire il 27 marzo.

 

 

 

La Murgia, però, è andata avanti per la sua strada: "Fino a questo momento sono stati chiusi. Quei luoghi sono stati ritenuti sacrificabili. E' inutile che il ministro Speranza dica 'il più essenziale'. Il più essenziale è quello che resta aperto. E se le scuole non garantiscono la presenza non sono il luogo più essenziale". La scrittrice, inoltre, si è lamentata anche di un altro aspetto: "C'è una cosa che la ministra Gelmini ha detto che è molto grave. Ha detto che quello che verrà preso come provvedimento tampone saranno gli incentivi ai congedi parentali. Ora, lo sappiamo tutti, i congedi parentali riguardano solo i contratti stabili, non riguardano le partite iva né i contratti atipici e colpiscono di più le donne nel mercato del lavoro. Perché essendo le meno pagate, sono le prime costrette ad andare in congedo, visto che sono lo stipendio più sacrificabile in una famiglia".

 

 

 

 

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