Non è l'arena, bomba di Luca Palamara contro Davigo: "Deve confessare. Quel segreto...", Massimo Giletti costretto a fermare la diretta
Luca Palamara racconta la sua verità a Non è l'arena di Massimo Giletti su La7. l'ex pm, espulso dalla magistratura dopo essere stato indagato per corruzione e per fuga di informazioni all'interno del Consiglio Superiore della Magistratura, attacca Davigo mentre è ospite in studio. "Oggi il dottor Amelio si trincera dietro il silenzio. E' arrivato il momento della verità nell'interesse di tutti, di non fare come Davigo che quando è stato sentito a Perugia ha detto che era afono e quindi non aveva sentito mentre afono non vuol dire questo", sbotta. "E c'è un obbligo di verità per tutti. Invece di dare un'immagine caricaturale del processo penale, come ho visto a Piazzapulita, io penso che anche il dottor Davigo deve dire qual è il segreto professionale che gli ha impedito di dire come sono andate le cose a Perugia", affonda l'ex pm.
Parole pesantissime che costringono Giletti a intervenire: "Lei si assume la responsabilità di quello che dice". E Palamara conferma tutte le accuse: "C'è un verbale. Se ci sarà una querela avremo modo di confrontarci."
Palamara da Giletti continua a parlare degli spregiudicati intrecci tra magistratura e politica: in particolare l'ex magistrato si è soffermato sul caso della Procura di Roma e della successione a Giuseppe Pignatone: "Il 21 maggio sapevo di essere fuori dai giochi, io ero rimasto basito, ho avuto una forte tensione emotiva" anche rispetto alla vecchia amicizia con Pignatone. "Io e lui eravamo molto legati. Di fronte a un racconto che mi fa un altro collega ero rimasto perplesso e basito di quanto stava succedendo nell'ufficio".
L'ex pm, che sulla questione ha anche scritto un libro con il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, Il Sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana, dice infine di "sospettare di tante persone ma non dirò nulla". Perché, conclude amaro, "con il sospetto non ci si fa nulla, sennò potrei dire di quanti sospetto...".