Otto e Mezzo, Luca Telese la interrompe e la Boralevi lo brutalizza: "Quel vizio...", volano stracci dalla Gruber
Attimi di tensione a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7. Scintille nella puntata in onda sabato 27 febbraio, in cui il tema dibattuto erano i vaccini e le difficoltà della campagna vaccinale. A scontrarsi, la giornalista Antonella Boralevi e il collega, Luca Telese.
Il punto è che la Boralevi viene interrotta mentre stava ragionando: "A me pare che l'Europa abbia un pochino sottovalutato la condizione in cui si trova anche l'Italia. C'erano sette rappresentanti dei 27 paesi e uno era anche quello italiano. Secondo me hanno un po' sottovalutato il fatto che il vaccino non è come una bottiglia di latte - spiega la Boralevi -: comporta una logistica, una necessità di mezzi di somministrazione, di persone che li somministrino. Ricordo che abbiamo avuto un ritardo sul personale sanitario alla fine di novembre".
Mentre parla, però, si sente Telese che ripete: "Non ce li hanno consegnati", e il riferimento è ovviamente ai vaccini. Dunque la Gruber: "Non ce li hanno consegnati, dice Telese". E ancora, si sente anche Massimo Galli: "Non ci sono, non sono". Telese prova ad aggiungere: "La denuncia di giovedì di Mario Draghi al consiglio europeo...". Ma a quel punto la Boralevi sbotta e si scaglia contro il collega: "Telese per cortesia, io sono in collegamento. Voglio concludere la mia argomentazione. Lei ha questo vizio di interrompere le persone. Sia cortese, ascolti fino in fondo", dice con tono molto stizzito. Per caso ci sono vecchie ruggini? Chissà...
Nel corso della puntata, Galli ha anche detto la sua sull'ipotesi di somministrare una sola dose di vaccino: "Secondo voi io sono felice dell'idea che si vada verso l'orientamento di una sola dose del vaccino Pfizer - ha sbottato -? Ho tutte le mie perplessità anche se i dati da Israele dimostrano che questa cosa si può fare, io avrò sempre i miei paletti e continuerò a proporli. Non cambio idea, ma mi adatto alla realtà dei nuovi dati", ha concluso il virologo dell'ospedale Sacco di Milano.