Otto e mezzo, Michela Murgia e l'ossessione Salvini. "L'ha voluto Mattarella, perché Draghi deve stare attento"
Va nel panico, Michela Murgia, pensando a Matteo Salvini nel governo. La scrittrice sarda più rossa che c'è è in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo, avverte il grillino Alfonso Bonafede, in studio, il premier Mario Draghi e i telespettatori a casa: antenne alzate, chissà mai che il Capitano possa fregare i furono giallorossi.
"I pericoli maggiori arriveranno dal protagonismo di Salvini e della Lega o dalla debolezza del Movimento 5 Stelle?", chiede la Gruber alla Murgia. La risposta è un fiume di ansia politica: "I 5 Stelle divisi avvantaggiano Salvini. Sono la forza più numerosa in Parlamento, ma non so se numerosa e forte siano la stessa cosa". E Bonafede ascolta in silenzio,
"in questo caso e in partite come questa in cui le decisioni vengono prese per sfinimento vince la coesione, non il numero - sottolinea ancora la scrittrice -. E Salvini a quel gioco è senza dubbio più allenato e ha imparato a sue spese con l'ultima sua esperienza al governo che molte volte non si vince o perde per la propria forza, ma per la debolezza o la forza altrui. Se Draghi ha degli sherpa, dei consiglieri politici che gli fanno delle cuciture è bene che stiano accorti, perché l'uomo che è stato fatto entrare obtorto collo nel governo perché Mattarella voleva tutti dentro rischia di diventare l'ago della bilancia, con il potere di ricatto che questo comporta".