Otto e mezzo, Marco Travaglio: "Il Movimento 5 Stelle non conta più niente"
"I 5 stelle non contano più nulla". Marco Travaglio, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, non può negare l'evidenza: "Basta vedere quanti ministeri e di che importanza avevano nel governo precedente e quanti ne hanno persi e quanti conservati oggi, pur essendo il partito di maggioranza relativa sono completamente esplosi per la scelta di entrare nel governo che molti di loro non avevano condiviso", spiega affranto il direttore del Fatto quotidiano, il più grande sostenitore di Giuseppe Conte in tutto il panorama nazionale.
"Il discorso di Draghi per metà era un elogio del Governo Conte 2, e l'altra metà uguale al discorso di Conte del settembre 2019 - non molla Travaglio -. Questo accresce il giallo di questo premiericidio senza movente, perché è caduto il Governo Conte? Draghi si è preso 11 ministri su 22 che erano con Conte, 9 erano proprio di Conte e gli altri due, Bianchi era nello staff della Azzolina e Colao aveva fatto il piano per la Fase 2 su incarico sempre di Conte".
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"Evidentemente o abbiamo mezzo governo Draghi formato da incapaci oppure il governo Conte non era formato da incapaci. E anche sul Recovery plan ci sarà continuità, non è vero che lo buttano via e forse non faceva schifo, semplicemente era stato bloccato da Matteo Renzi, facendoci perdere due mesi e mezzi di tempo". Insomma, il ragionamento arriva a una conclusione amara (per Travaglio). Il problema non era il governo Conte. Il problema era Conte, e basta.