Tagadà, "un anno fa": il dramma dell'inviata di Tiziana Panella davanti alle telecamere. Crisi di nervi e pianto irrefrenabile
Elena Testi, l'inviata di Tagada, su La7, si commuove in diretta durante il collegamento con la conduttrice Tiziana panella. La puntata si apre con il ricordo dei morti di coronavirus, che scoppiò in Italia esattamente un anno fa. "Sono oltre 94mila le vittime dallo scoppio dell'epidemia", sottolinea la Testi. "Ci troviamo all'ospedale di Magenta (in provinvia di Milano, ndr), un anno fa saremmo entrati senza mascherina, senza l'obbligo di proteggere noi e soprattutto di proteggere gli altri", dice con la voce che comincia a tremare. "Un anno fa avremmo abbracciato le persone che hanno perso i propri cari o almeno avremmo stretto loro le mani per partecipare al dolore, alla perdita, al lutto".
E ancora, continua Elena Testi sempre più commossa: "Un anno fa avremmo incontrato le nostre famiglie, magari a Natale e quest'anno molti di noi non lo hanno fatto per senso di resonsabilità", Questo, va avanti l'inviata, è stato un anno "infinito, lungo, in cui le perdite sono state costanti. Una anno che non ci ha dato neanche il tempo di metabolizzare. Un anno che non ha una fine ma solo una speranza e un inzio che era il 21 febbraio di un anno fa". A quel punto interviene anche la Panella, ormai commossa e con gli occhi lucidi: "Elena mi ha fatto emozionare, come sempre...".
E proprio il numero di vittime deve farci riflettere sull'esigenza dei vaccini. Poche ore prima Vittorio Feltri, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira sempre su La7, aveva tuonato contro l'Europa. "Credo che affidarsi all'Europa sui vaccini non sia stata una brillantissima idea. I vaccini non arrivano e se c'è un problema drammatico nel nostro Paese è quello dei vaccini. L'economia non si può risollevare perché la malattia non si concilia con il lavoro". Non solo, aveva concluso il direttore: "Poi c'è la paura, la chiusura, il terziario che non c'è più e poi ci si stupisce se abbiamo ridotto il pil. Ma grazie ala cavolo, ma come poteva aumentare con tutti quei provvedimenti a volte fastidiosi, a volte noiosi e anche infruttuosi?". Così, senza vaccini, possiamo solo continuare a contare i morti.