Otto e Mezzo, brutale sfottò di Augusto Minzolini a Lilli Gruber: "Orfana del potere, asciugatele le lacrime"
“Il livore di Tigellino-Travaglio e della trasmissione Otto e Mezzo contro chi ha fatto fuori Giuseppe Conte è quasi ridicolo”. Augusto Minzolini si sta godendo da spettatore lo spettacolo che stanno offrendo alcuni suoi colleghi nell’analisi e nel racconto del particolare momento politico, tra la votazione-farsa su Rousseau dei 5 Stelle e l’ormai imminente formazione del governo di “alto profilo” presieduto da Mario Draghi. “Non c’è nulla di politico, è solo impotenza e voglia di revanche”, ha aggiunto Minzolini in riferimento a Travaglio e Lilli Gruber: “Sono orfani del Conte al potere. Asciugategli le lacrime e adottateli”.
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A chi lo ha accusato di voler sbeffeggiare i colleghi, l’editorialista del Giornale ha risposto così: “Offro una panoramica sulle posizioni del giornalismo italiano in questa crisi. Con un pizzico d’ironia. Se usassi il metodo Travaglio avrei dovuto utilizzare la categoria dell’insulto”. Inoltre Minzolini ne ha avuto anche per gli altri, radiografando lo stato dell’informazione sulla crisi: “Migliaia di articoli sul rischio urne (mai esistito); su popolarità di Conte (già sparita); sui responsabili (mai arrivati); su indisponibilità di Draghi (inventata). Veline e allergia alla notizia. Poi si chiedono perché non si vendono i giornali”.
Infine Minzolini si è preso qualche merito per aver largamente previsto l’esito della votazione su Rousseau, che per chi non aveva i prosciutti sugli occhi era ampiamente scontato: “Tre giorni di menate sulla consultazione 5 Stelle sulla piattaforma Rousseau, sul rischio del ‘no’ a Draghi. Detto ieri e ripetuto oggi: passerà il ‘sì’. Sono un indovino? No. So però che la contaminazione con il potere cambia, il potere fa gola. Il ‘no’ di Di Battista è solo perché non ha potere”.