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Che tempo che fa, "vengo lì e ti gonfio la faccia". Barack Obama fuori controllo. E Fabio Fazio balbetta

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"Voglio incontrarla personalmente". Barack Obama lo saluta così a fine collegamento e Fabio Fazio si scioglie, letteralmente: "La aspetto, magari, sarebbe un onore, un onore, da lei o qui, quando sarà". La voce del conduttore di Rai3 è rotta dall'emozione, ed effettivamente l'intervista a Che tempo che fa con l'ex presidente degli Stati Uniti, icona della sinistra mondiale (e quindi mito personale anche per Fazio) è un colpaccio che vale una carriera. "Gli incontri come questo sono il vero regalo del mio mestiere", ammette Fazio, in un post su Twitter. 

 

Tutto bene, ma dopo l'intervista Obama registra un altro video: "Fabio, sembrava tutto a posto. Ma quel ragazzino è tuo figlio e questa cosa non posso ignorarla... Fai il tuo dovere di padre. Se non fai come ti dico vengo lì e ti gonfio la faccia così. Vedi, è tuo figlio!".

 

 

Niente paura, si tratta di una gag ricorrente a Che tempo che fa, con un signore decisamente in là con gli anni che assicura di essere "il figlio segreto" di Fazio. "Sei sparito... - lo accusa il vecchietto arzillo - sono andato a Milano e non ti ho trovato. Ti nascondi? Mi devi dare i soldi papà".

 


Si sorride anche con l'ex presidente, che svela i segreti della Casa Bianca: "In alcuni Paesi europei il Presidente del Consiglio può, per esempio, vivere a casa propria. Qui devi traslocare dentro questo ambiente davvero strano, perché, come lo descrivo nel mio libro, è come un albergo a cinque stelle dal quale non riesci ad andartene via. Hai dei privilegi incredibili, tutta una serie di cose a disposizione".

 

 

"D’altro canto - prosegue Obama - c’è però il senso di isolamento, in un certo senso di prigionia, ed è una cosa alla quale non mi sono mai abituato. Avevo dei sogni ricorrenti in cui mi vedevo camminare in una strada normale, sedermi a bere un bell’espresso in un cafè, oppure andare a fare una passeggiata al parco, e nessuno mi riconosceva. Per me era una grandissima liberazione. Il fatto che ho avuto questo sogno ricorrente è un’indicazione che questo non è un modo naturale di vivere, però naturalmente è stato un piccolo sacrificio rispetto a ciò che abbiamo fatto".

 

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