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Mario Draghi, "Salvini e Meloni dovevano dire subito sì". il politologo Orsina, "basta sindrome fogne e Papeete"
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"Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno sbagliato": ne è convinto il politologo Giovanni Orsina, professore di Storia Contemporanea alla Luiss. Secondo lui, i due leader del centrodestra avrebbero dovuto subito dire sì a Mario Draghi. "Considerano il voto la strada maestra? Benissimo. Ma il presidente della Repubblica, con una decisione che può essere criticabile ma resta legittima, ha detto di no. E ha tirato fuori dal mazzo la carta migliore che l’Italia oggi è in grado di esprimere. In più, non certo un uomo di sinistra", ha spiegato Orsina in un'intervista all'Huffpost.
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Stando al suo parere, quindi, il segretario della Lega e la leader di Fratelli d'Italia avrebbero dovuto subito "metterci il cappello sopra". Infatti se il centrodestra avesse sostenuto l'ex presidente della Bce, continua il suo ragionamento Orsina, avrebbe fatto un numero politico incredibile, "giocando d’anticipo e spiazzando il campo avversario". Il politologo, poi, ha sostenuto che i due avrebbero dovuto ragionare da forza di governo e guarire dalle sindromi delle fogne e del Papeete.
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"Quella della Meloni è la sindrome della fogna che viene dagli anni 60. Capiamoci: io sono contrario alle delegittimazioni, credo che il fascismo sia morto e sepolto e che continuare a usare l’arma dell’antifascismo per ghettizzare Fratelli d’Italia sia assurdo. Ma loro devono essere i primi a non auto-ghettizzarsi: devono ragionare da forza di governo", ha continuato il professore. Mentre su Salvini ha spiegato: "Lui ha la sindrome del Papeete. Che non nasce da una lunga storia di marginalizzazione bensì da una contingenza estiva, ma ha lo stesso effetto: l’opposizione è diventata la sua zona di conforto, il vasto mondo lo spaventa". Draghi, secondo Orsina, potrebbe essere la loro miracolosa cura: "Draghi è la grande lavatrice che può fare uscire Salvini e Meloni candidi come la neve e rilegittimarli su qualunque tavolo".
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