Antonio Maria Rinaldi, stoccata a Mattarella: "Troppo pericoloso, giusto?". Quei 20 milioni di italiani che... non si ammalano
Tutto ma non le elezioni. Certo, Sergio Mattarella nella serata di martedì, quando ha annunciato di aver convocato per il mattino successivo Mario Draghi, ora premier incaricato, aveva detto che il voto non poteva essere escluso. Ma a stretto giro di posta aveva aggiunto che lo stesso voto sarebbe da evitare "per evitare un aumento dei contagi". Già, il coronavirus. Posizione, quella del Capo dello Stato, che molti nel centrodestra non condividono. Lo hanno detto chiaro e tondo sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni, secondo i quali si può tornare al voto in assoluta sicurezza.
E tra gli altri, lo sostiene anche Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, che mette nel mirino proprio il presidente della Repubblica. Lo fa su Twitter, con tagliente sarcasmo. Rinaldi, infatti, cinguetta: "Quindi se non erro a primavera non si voterà per il rinnovo dei sindaci a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e regionali in Calabria. Troppo pericoloso portare alle urne 20 milioni di italiani. O no?". Il leghista ovviamente si riferisce agli imminenti impegni elettorali, che verranno sì celebrati, portando alle urne 20 milioni di elezioni. Insomma voto sì, ma non per le politiche a livello nazionale.
Anche Maria Giovanna Maglie, nella serata di martedì, si era scagliata contro Mattarella ancor prima che naufragasse la nuova intesa giallorossa: "A che punto è la notte della Repubblica - premetteva la Maglie -. Non c'è accordo su niente: non sul Mes, non su Domenico Arcuri, non sulla sostituzione di Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina. Voglio proprio vedere cosa risponde stasera il presidente della Repubblica rispetto agli italiani", rimarcava la Maglie. E ancora, un hashtag che non aveva bisogno di spiegazioni: "Elezioni". Ma niente da fare: le elezioni non arrivano.