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Rimpasto, Alfonso Bonafede fatto fuori? In lizza per la Giustizia anche Francesco Greco
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Impazza il toto-ministri. Il Conte ter, se tutto fila liscio, deve mettere mano a qualche casella. Sicuramente a essere messo alla porta ci sarà Alfonso Bonafede. Il ministro della Giustizia non è ben visto da nessuno, tanto da avere già possibili successori pronti a scansarlo. Tra questi la garantista Paola Severino o l'ex presidente della Consulta Marta Cartabia se tramontasse il governo istituzionale. Più difficile invece la strada per Sabino Cassese. Nomi, questi, non più nuovi. Ma è suggestione di giornata un altro degno candidato. Al posto del grillino si vocifera possa essere piazzato Francesco Greco. A fare il nome del procuratore di Milano (noto ai più per Mani pulite e il Crac Parmalat) è il Giorno che parla della necessità da parte di Giuseppe Conte di "cambiare qualche faccia".
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Ma la Giustizia è solo uno dei tanti tasselli da completare. Nel mirino anche l'Economia. Qui però il cambio di guardia è più difficile. Il Pd non ha alcuna intenzione di cedere a Italia Viva una poltronissima. Specie se in quella poltronissima ci finisce Maria Elena Boschi. Poi ancora tra i candidati all'Innovazione spunta il pentastellato Riccardo Fraccaro, già sottosegretario a Palazzo Chigi. Il Movimento 5 Stelle potrebbe anche chiedere il Sud per Giancarlo Cancelleri. Mentre c'è una corsa, per ora tra tre contendenti, ai Trasporti. Da una parte il Pd intenzionato a puntare su Paola De Micheli o Graziano Delrio, dall'altra i Cinque Stelle che sponsorizzano Stefano Buffagni.
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Nella guerra alle poltrone anche Liberi e Uguali dice la sua. Il partito non ha alcuna intenzione di vedersi sottratta la Sanità. Posto ancora di Roberto Speranza. In difesa del ministro Sergio Mattarella. Secondo un'indiscrezione del Fatto Quotidiano il capo dello Stato avrebbe posto una sola richiesta: niente cambi nei dicasteri che hanno gestito e affrontato l'emergenza coronavirus. Nemmeno quando si tratta di Domenico Arcuri che ministro non è.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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