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Maria Elena Boschi, "un incubo". Travaglio, doppia pagina sul Fatto contro la renziana: "Indagata al governo", e giù insulti

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Torna "l'incubo Boschi". Se ne esce così il Fatto Quotidiano il giorno dopo l'ennesima lite per le poltrone. Il nome di Maria Elena Boschi, da sempre fedelissima di Matteo Renzi, è ormai in lizza per ogni ministero. Dall'Economia, allo Sviluppo economico fino alle Infrastrutture e via discorrendo. È lei la deputata che il leader di Italia Viva vuole piazzare a tutti i costi. Anche a costo di far saltare nuovamente il banco. Nettamente contrario invece il Movimento 5 Stelle. Vito Crimi vuole tenere in salvo Alfonso Bonafede che - a suo dire e a dire del quotidiano di Travaglio - "resta alla Giustizia". Queste le parole del reggente grillino che ripropone un vecchio veto: "La Boschi non può far parte del prossimo governo".

 

 

Pensare che è proprio la deputata "indagata" (così la descrive Il Fatto) a essere tra i candidati per la guida del ministero delle Infrastrutture. Boschi - ricorda il quotidiano - infatti rischia di trovarsi in futuro nell'esecutivo da rinviata a giudizio". La renziana è indagata dalla Procura di Firenze, assieme a Matteo Renzi, Luca Lotti e pezzi del fu "Giglio magico" per finanziamento illecito alla (ormai) ex cassaforte politica del renzismo, la fondazione Open". 

 

 

La pensa allo stesso modi di Travaglio anche Davide Crippa, presidente dei deputati del Movimento 5 Stelle: “Boschi ministra andrebbe contro quello che abbiamo fatto in passato. Non non dico no come ministro. Dico – conclude – che se si sceglie una condizione, deve essere una condizione trasversale. Se si sceglie di mantenere quella condizione come abbiamo fatto in passato, la faremo mantenere e ci sarà una maggioranza che valuterà le condizioni”. Visti i litigi di queste ore per firmare un "cronoprogramma" che accontenti tutte, sembra che ne vedremo delle belle. Con o senza Boschi al governo in un eventuale Conte ter.

 

 

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