Michela Murgia a Otto e Mezzo, le paranoie della scrittrice: "Arabia Saudita, cosa nasconde Matteo Renzi?"
Tra i novelli ultrà di Giuseppe Conte, ecco schierarsi Michela Murgia, la scrittrice rosso-spinta, prezzemolina di Lilli Gruber, dato che spesso e volentieri ce la troviamo a pontificare a Otto e Mezzo su La7, palcoscenico ideale per lei e per la sua marcatissima tendenza a sinistra. E così, ecco che nella puntata di venerdì 29 gennaio, la Murgia si scaglia contro Matteo Renzi, il "colpevole" della crisi di governo, l'uomo che sta attentando al futuro politico del presunto avvocato del popolo.
"È un bullo scadente, non ha imparato nulla". La Murgia un fiume in piena contro Renzi | Video
In quest'occasione la Murgia si scaglia contro il leader di Italia Viva per il viaggio in Arabia Saudita nel bel mezzo delle consultazioni (programmato da tempo, difficile bidonare gli emiri). "Non finisco mai di stupirmi della sua faccia tosta. Prima ha creato la crisi in Italia per i suoi interessi, e ora vorrebbe usarla come alibi per nascondere i suoi interessi all'estero. Se questo è l'uomo che può fare da ago della bilancia, è giusto che le italiane e gli italiani sappiano con chi hanno a che fare. Può spiegarci cosa trova invidiabile nel rapporto di lavoro in Arabia Saudita? Se ce lo avesse spiegato prima del Jobs Act...", ha picchiato duro la Murgia.
In precedenza la scrittrice aveva affermato: "Se Italia Viva torna in maggioranza ha già portato a casa la sua vittoria, perché di fatto ha dimostrato che gli equilibri attuali sono legati al suo 2%, ammesso che quel 2% sia ancora tale e che la popolarità attuale di Renzi non l'abbia falcidiato giustamente in questi pochi giorni. A Renzi però basterebbe già solo questo per dire che aveva ragione". "Se però - aggiunge la scrittrice - se Conte dovesse restare premier sarebbe una vittoria a metà, perché Renzi ha fatto tutto questo per sostituirlo. Diciamo che se dovessimo dire chi ha perso e chi ha vinto, direi che ha perso il Paese, tempo prezioso, autorevolezza internazionale e fiducia delle persone nella politica, un bene essenziale per i sacrifici che oggi sta chiedendo la politica alle persone", aveva concluso nella sua intemerata.